IL PARTO DELLE NUVOLE PESANTI  "Il parto"
   (2004 )

A tutt'oggi (e sono ormai passati 3 anni) questo è l'ultimo lavoro del gruppo Il Parto Delle Nuvole Pesanti. Nel frattempo sono cambiate un sacco di cose (il cantante, soprattutto), ed è quindi importante prendere spunto da questo (splendido) album per raccontare a chi non lo sa chi sono questi ragazzi, e cosa hanno mai fatto per la musica italiana. Quale sia il significato nascosto nel nome più poetico della storia del rock italiano, non è dato sapere: meglio lasciare ad ognuno la libertà e la fantasia di scoprire cosa si celi dietro a Il Parto delle Nuvole Pesanti. Nato a Bologna dall’incontro di due studenti universitari calabresi, Salvatore De Siena e Peppe Voltarelli, all’inizio degli anni ’90, Il Parto, con l’arrivo di Amerigo Sirianni, realizza “ALISIFARE“ (autoprodotto, 1994), il primo cd contenente brani come “Raggia”, una “tarantella-punk” pacifista, e “Sahara Consilina”, una ironica e surreale “polka” dedicata ai temi del viaggio e dell’emigrazione, che rappresentano una sorta di manifesto artistico del gruppo. Nel 1996, si aggiungono Mimmo Crudo e Mimmo Mellace, ed esce “PRISTAFORA” (autoprodotto, 1996) album in cui la musica etnica e quella rock vengono miscelate in forme originali, mentre il dialetto calabrese interagisce con l’italiano dandogli nuova vita. Il successivo “4 BATTUTE DI POVERTA’”(1998) fa crescere il successo del gruppo calabro-emiliano, testimoniato dalla partecipazione al concerto del 1° Maggio a Roma(1998), al Premio Italiano Musica (PIM) come rivelazione dell’anno(1999) e al Premio Tenco (1998, 1999); dagli innumerevoli passaggi televisivi e radiofonici e dalle migliaia di concerti in giro per l’Italia, i quali, tratteggiati da momenti teatrali, mimici e cabarettistici, suscitano simpatia e sprigionano una tale energia che finisce sempre per coinvolgere il pubblico in danze sfrenate. La maturità del gruppo giunge con il disco “SULLE ALI DELLA MOSCA” (Sony/Lilium, 2000). Con testi quasi tutti in italiano, il rock si coniuga con la canzone d’autore. Ospiti illustri, come Teresa De Sio, fanno compiere il definitivo salto di qualità, collocandosi nella migliore tradizione della canzone italiana. “Ciani”, l’antieroe della guerra nella ex Yugoslavia, diventa un hit e viene usato come sigla del programma “Caterpillar” di Radioraidue. Nel 2001 il Parto delle Nuvole Pesanti realizza, con la Compagnia Kripton, lo spettacolo teatrale “ROCCU U STORTU”. E’ la storia di un soldato calabrese che parte per il fronte in cerca di un riscatto sociale, che si infrange sugli orrori della prima guerra mondiale. Le musiche originali dello spettacolo, composte dal Parto, vengono raccolte in un disco dall’omonimo titolo, mentre lo spettacolo, a cui prendono parte gli stessi musicisti in qualità di attori/musicisti, viene trasmesso su Radioraitre, e mandato in onda su Raidue , per ben 2 volte (2002 e 2003), nell’ambito del programma “Palcoscenici”. Si tratta di un evento storico perché per la prima volta la Rai trasmette un’opera teatrale in dialetto calabrese. Per questo lavoro, il Parto, nel 2002, viene premiato al Meeting delle Etichette Indipendenti (Mei) di Faenza per la grande capacità di dialogare con le varie forme di arte. Anche gli omaggi ai padri della canzone italiana rappresentano un’esperienza artistica importante per le Nuvole Pesanti. Basti ricordare, quello a Modugno con “L’avventura”, a Tenco con “Ognuno è libero” uscito nella compilation, “COME FIORI IN MARE, LUIGI TENCO RILETTO” (Virgin/Lilium, 2001) e a Carosone con “Tre numeri al lotto” e “Chella là”, eseguiti nello stadio S.Paolo di Napoli in occasione del primo anniversario della scomparsa dell’artista partenopeo. Sempre nel 2001, il Parto ritorna al Premio Tenco, edizione dedicata alla figura di Sergio Endrigo. Il Parto interpreta “La ballata dell’ex” e “L’Orlando”. Quest’ultimo brano, viene inserito nel disco omaggio ad Endrigo, dal titolo “CANZONI PER TE” (collana I dischi del Tenco, Ala Bianca, 2002) che raccoglie le più belle interpretazioni dei suoi brani fatte dagli artisti nel corso delle tre serate, da Gino Paoli a Sergio Cammariere, da Bruno Lauzi a Ivano Fossati. Nel 2002 esce “Attenzione all’estinzione”, una trascinante ballata costruita su di un testo che sviluppa il tema della salvaguardia dell’ambiente con un grido d’allarme “attenzione, attenzione, attenzione, il pianeta è in estinzione”. Il singolo è stato stampato in 10.000 copie e distribuito gratuitamente nelle scuole calabresi nell’ambito dell’iniziativa “Ambientiadi”. Nel 2003 il Parto riarrangia il famoso disco del cantautore bolognese Claudio Lolli intitolato “HO VISTO ANCHE DEGLI ZINGARI FELICI”, originariamente pubblicato nel ’76. Il nuovo disco, ricantato dallo stesso cantautore bolognese e presentato in anteprima nel 2002, a Crotone, nell’ambito del festival sulla canzone d’autore dedicato a Rino Gaetano, esce in versione live e raccoglie grandi consensi di critica e di pubblico, così come il tour di presentazione lungo tutta la penisola. La collaborazione con Lolli continua con “FANGO”, un’opera teatrale di Ernesto dello Jacono, dedicata alla catastrofe di Sarno del 1998 che costò la vita a centinaia di persone. I due artisti musicano e arrangiano “L’eterno canto dell’uomo”, un brano scritto dallo stesso regista, che diventerà la sigla di coda dello spettacolo e verrà inserito da Lolli nel suo ultimo album del 2006, “La scoperta dell’America”. Anche questo spettacolo viene trasmesso su Palcoscenici di Raidue nel 2003 e presentato in anteprima nella sede di Napoli alla presenza dei musicisti e dell’allora direttrice generale della Rai, Lucia Annunziata. Nel frattempo, la carovana del Parto inizia a varcare i confini nazionali. Già il 2002 vede il Parto in tour negli Stati Uniti, insieme all’attore comico Totonno Chiappetta, con uno spettacolo teatrale-musicale dal titolo “L’apparecchio delle bugie” che fa tappa anche a New York, dove ancora si tocca con mano la tensione seguita all’abbattimento delle torri gemelle dell’11 settembre 2001 e dove vengono registrati alcuni brani, ancora inediti, con il contributo di grandi jazzisti italo-americani, come Lenny Argesi, chitarrista di Frank Sinatra e l’armonicista Enrico Granafei. Dopo gli Stati Uniti, il Parto tocca l’altro polo della tensione politica internazionale, e cioè l’Iraq. Con un Concerto della Pace, tenuto a Bagdad nel novembre del 2002, pochi mesi prima dello scoppio della guerra, le Nuvole Pesanti confermano il loro forte impegno civile. Del viaggio in Iraq viene realizzato un film dal titolo “SOTTO IL CIELO DI BAGHDAD” diretto da Mario Balsamo e Stefano Scialotti, dell’associazione “Il Cinema nel Presente” presieduta dal regista Citto Maselli, e nota anche per avere realizzato il film sui fatti di Genova dal titolo “GENOVA PER NOI”. Il film viene presentato a Primo Piano del TG3 e distribuito con la rivista Carta e i quotidiani L’Unità e Il Manifesto. Inoltre, del concerto di Baghdad viene prodotto un disco live, dal titolo “IL CIELO SOPRA BAGHDAD” che, seppure registrato con mezzi di fortuna, rappresenta una forte testimonianza dell’impegno pacifista del Parto, il quale costituisce anche l’associazione “SALAAM BAGDAD – ARTISTI CONTRO LA GUERRA”. Al ritorno da Bagdad, il gruppo reinterpreta “La guerra di Piero” che Fabrizio De Andrè scrisse nel 1964 e che rappresenta una delle poche versioni italiane degli ideali pacifisti cantati oltreoceano da Bob Dylan e Joan Baez. La canzone viene inserità nella compilation “MAI PIU’ I CADAVERI DEI SOLDATI” dedicata al grande cantautore genovese, pubblicata nel 2003 dalla rivista Il Mucchio Selvaggio, e alla quale partecipano, tra gli altri, Afterhours, Bandabardò, Tetes de Bois, Gang, Massimo Bubola e tanti altri. Nello stesso anno il Parto realizza anche un film dal titolo “DOICHLANDA” con la regia di Giuseppe Gagliardi. I musicisti del Parto sfoderano un’insospettabile capacità recitativa e una vena comica che fanno del viaggio “gastronomico-musicale” nella Germania degli emigrati calabresi, un piccolo capolavoro cinematografico tanto da ottenere il Premio della Giuria al festival del cinema di Torino del 2003. A ottobre 2004 esce, finalmente, questo disco. L’album, raccogliendo l’esperienza acustica di 'Roccu u stortu' e quella cantautorale degli 'Zingari felici', segna una svolta artistica, un’esperienza originale nella musica italiana, dal sapore “etno-autorale” in cui lo spirito e alcuni strumenti della tradizione mediterranea si fondono felicemente con testi di grande spessore letterario, miscelando forti radici musicali con grandi contenuti poetici. Un disco che prosegue l’ideale ricerca di “Creuza de Ma” di Fabrizio De André e Mauro Pagani, e “Canzoni a manovella” di Vinicio Capossela, concedendosi anche sperimentazione musicale e narrativa. Brani come “Onda calabra” e “L’imperatore” diventano subito delle hit trasmesse da tutte le radio. Inoltre il videoclip di 'Onda calabra', già contenuto nel film 'Doichlanda', si aggiudica il premio della giuria come migliore videoclip d’autore al Mei di Faenza del 2004, e 'L’imperatore' entra nella compilation dello stesso Meeting contenente le più significative canzoni italiane del 2004. Impreziosiscono il disco, conferendogli un senso di coralità, le prestigiose collaborazioni di Claudio Lolli, Roy Paci, Marco Messina (99posse), Davide Van de Sfroos, Paolo Jannacci, della cantautrice statunitense Amy Denio, degli etnomusicologi Ettore Castagna e Antonello Ricci, delle voci libertarie de Les Anarchistes e di Claudia Crabuzza, cantante del giovane gruppo sardo dei Chichimeca, del Quartetto d’Archi proveniente dall’esperienza dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, e diretto dal violoncellista Enrico Guerzoni, e di tanti altri. Collaboratori alla produzione artistica, sono Franco Cristaldi (bassista di Enzo Jannacci e Max Pezzali) e Pasquale Morgante (pianista di Samuele Bersani e Gianni Togni). Il Parto delle Nuvole Pesanti, in collaborazione con la casa discografica Storie di Note, decide di promuovere il nuovo disco con un giro in tutte le province italiane, per incontrare il pubblico fuori dai classici luoghi dove si tengono concerti. Questi incontri definiti ironicamente “chiacchierate musicate” hanno carattere conviviale e gratuito, servono per raccontare in poche battute la storia del gruppo, per parlare del disco, e per eseguirne alcuni brani, mentre il pubblico dialoga con gli artisti rivolgendo domande, chiedendo curiosità e… suggerendo canzoni e testi! I posti privilegiati dal Parto per questi incontri sono caffè letterari, librerie che vendono anche dischi, negozi di dischi che fanno presentazione degli artisti, botteghe del commercio equo e solidale, circoli culturali e altri posti simili in cui comunque viene svolta attività culturale e l’iniziativa suscita un grande interesse anche nei mass media e in particolare i quotidiani gli dedicano intere pagine. Il 2005 vede il Parto impegnato in una lunga tournée che lo porta anche in diversi paesi europei, tra i quali Spagna, Germania, Austria, Svizzera, Repubblica Ceka, in alcuni dei quali inizia anche la distribuzione del nuovo disco. Nello stesso anno il Parto ritorna al concerto del Primo Maggio a Roma nel quale omaggia anche Enzo Jannacci con una bellissima versione di “Vincenzina e la fabbrica”. A luglio dello stesso anno il Parto è in Bosnia, per partecipare alle manifestazioni che si svolgono per il decimo anniversario dell’olocausto di Srebrenica perpetrato dai Serbi durante la guerra nella Ex Jugoslavia. Nell’occasione il Parto gira un documentario dal titolo “IL BUIO DI SREBRENICA” in fase di pubblicazione. Alla fine del 2005, il cantante Peppe Voltarelli lascia il Parto, come dicevamo in apertura, e viene sostituito con il cantautore Mirco Menna, bolognese di nascita ma meridionale di origini. Il nuovo vocalist, con alle spalle due dischi solisti (“Nebbia di idee” ed “Ecco”) e riconoscimenti di alto profilo, da subito mostra grande sensibilità artistica e capacità di lavorare all’interno di un gruppo particolare come il Parto e in poco tempo si conquista la fiducia del pubblico e l’apprezzamento della critica. Con lui il Parto consolida l’evoluzione etno-autorale dell’ultimo disco e si accinge a dare maggiore spessore letterario al suo progetto musicale. Ma il Parto, approfitta di questo cambiamento di formazione, per rivoluzionare l’intero progetto artistico. Nasce l’ironico 'N…UOVO PARTO!'. Viene creato un laboratorio musicale, “Il caravanserraglio”, che lavora, non solo sulla musica, ma su progetti di ampio respiro culturale, e che diventa in breve un punto d’incontro e di aggregazione di tanti musicisti e operatori culturali gravitanti nell’area bolognese. All’inizio del 2006 parte il nuovo tour dal significativo titolo di “PARTO…APERTO” che vede la partecipazione di nuovi collaboratori e la proposta di nuovi brani, tratti anche dal repertorio di Mirco Menna. Cresce anche l’impegno civile, soprattutto, contro la mafia, testimoniato dall’incontro con “I Ragazzi di Locri”, movimento di lotta culturale calabrese, nato a seguito dell’assassinio del vice-presidente regionale, e dalla partecipazione/concerto alla Manifestazione Nazionale Antimafia, svoltasi a Cinisi (Pa) il 9 maggio, in occasione del 28° anniversario dell’assassinio di Peppino Impastato, alla cui figura ha reso omaggio di recente, il film “I cento passi” del regista Marco Tullio Giordana. Attualmente, il Parto è impegnato anche in diversi altri progetti, che vanno da quello artistico-culturale “la valigia d’identità” a quello teatrale “Slum” con il Teatro Filodrammatici di Milano, fino al nuovo disco ed il recital “Fauci e canneddri” che vedranno la luce entrambi nel 2007. Speriamo...