THE EXPERIMENTAL TROPIC BLUES BAND  "Loverdose"
   (2025 )

Energetico, esorcistico, atomico, eterodosso, anzi bizzarro quanto basta, ritmicissimo, adrenalinico ma a suo modo equilibrato...

Certo, un equilibrio sopra un filo, folle e un tantino teso e urlato in coro come è giusto di questi tempi strani, ma a ben vedere non si va mai verso lo strafalcione o la banalità. Anzi.

Ma ogni definizione di cui disponga il recensore è un'arma a doppio taglio, in questo caso, perché questi brani sono un amalgama che definire originale è poco.

Quel che si può dire è che un lunedì mattina in compagnia delle musiche di questa band, sfuggente e irriducibile alle definizioni come il mercurio uscito dal termometro - un trio in giro oltre da vent'anni - di Liegi, assicura il giusto scatto per scappare dalle lenzuola e dalla metro e dal cartellino da timbrare senza troppi traumi, e con una giusta "Loverdose" di passione tanto matta quanto autentica.

Appena 12 tracce, dico appena perché si vorrebbe ascoltarlo in loop come al tempo suo si faceva con i Clash di ''London Calling'', e vorresti davvero che questo entusiasmo rabbioso, e al contempo festaiolo e un po' surreale come giustamente è stato detto (e si è giustamente anche tirati in ballo gruppi come i White Stripes), questo tappeto ruvido che mescola generi (e l'anima blues si sente in filigrana) senza riverenza, vorresti non finisse mai, perché a suo modo dà dipendenza.

Quindi occhio ai palati sensibili o assuefatti dalla normalità che ci circonda le orecchie. Che una via di fuga dal buco nero esista? Che qualcosa di nuovo in mezzo all'Europa sia nato e abbia voglia di scalpitare e farsi strada oltre le convenzioni e il già fin troppo sentito e digerito? Speriamo di sì.

Ne riparliamo tra altri vent'anni. Intanto chapeau. Voto 8. (Lorenzo Morandotti)