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DEAD BEES IN BOURBON "Crystals"
(2025 )
Solido e centrato, compatto e dritto al punto, “Crystals”, su etichetta Echozone, vede l’esordio sulla lunga distanza del progetto Dead Bees In Bourbon, quartetto tedesco originario di Colonia.
Formatasi nel 2023, la band, composta da vecchie conoscenze del sottobosco off teutonico, ha debuttato su disco l’anno successivo con le cinque tracce, convincenti e robuste, di “Shots ‘n’ Pleasures”.
Guidato dalla voce stentorea della grintosa frontwoman Yen, l’album è introdotto dal passo felpato di “Quiet Pulse”, scossa da un drumming minaccioso, da un canto insinuante e dal lavoro certosino della chitarra, ma soprattutto nobilitata da più linee melodiche che convergono in un chorus fremente ed efficace.
E’ questo il marchio di fabbrica della band, capace di accoppiare con successo ampie armonie in minore, ritmi accentuati e refrain spesso accattivanti (“Weight Of You”).
In quarantacinque minuti tesi e veementi quanto basta a tenere ben desto l’interesse, scorrono in rapida sequenza l’accelerazione di “Rooftops Of Zion” ed il focoso rallentamento, con epico crescendo finale, di “Song From The Abyss”, ma anche l’apertura anni Ottanta di “On Your Own”, gli echi haunting di “Awakening”, cupa e noir con tanto di coda pianistica e scrosci di pioggia, l’incedere spezzato e nervoso di “Pleasures”, altrettanti fulgidi esempi di un post punk di varia ascendenza, che impasta echi goticheggianti e venature metal, tra impennate imperiose ed oasi di effimera quiete.
In coda, l’album esprime al meglio la sua peculiare poetica, declinata in brani mid-tempo ricchi di pathos (“Distant Call”, “Open Skies”, “Fire”), appena velati da una patina di mestizia che rappresenta il vero atout di questa musica apparentemente scorrevole, eppure sofferente ed afflitta, pulita e triste come il commiato raccolto di “In The Silence Of The Night”, toccante epilogo di un lavoro intrigante, coerente, vibrante. (Manuel Maverna)