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ANTONIO DAMBRA & ALESSANDRA STALLONE "Dell'amore e del mare"
(2025 )
Il nuovo lavoro musicale di Antonio Dambra ed Alessandra Stallone si caratterizza per la intensa sintonia tra i due strumenti flauto e pianoforte.
Un dialogo incessante che vibra nel repertorio romantico trascritto per flauto, attraverso miti, racconti e leggende che evocano grande intensità evocativa e varietà stilistica. L’interpretazione di Schubert riflette l’essenza del romanticismo con melodie liriche e flussi emotivi intensi.
La resa del duo è espressiva e morbida, con il flauto di Dambra che canta come una voce umana, mentre il pianoforte di Stallone offre un accompagnamento ricco e dinamico. Particolarmente apprezzabile è la cura con cui vengono evidenziate le sfumature del fraseggio, creando un senso di narrazione musicale sospesa tra dolcezza e malinconia.
Reinecke si caratterizza per un’eleganza raffinata e una struttura classica ma con accenti di virtuosismo ben bilanciati. L’interpretazione esalta la fluidità del flauto combinata con l’energia controllata del pianoforte. La tecnica impeccabile dei musicisti fa emergere dettagli ritmici e armonici che rendono omaggio alla tradizione tardo-romantica, mettendo in risalto la profondità e il calore del dialogo strumentale.
In "Madonnina del mare", composizione contemporanea di Massimo De Lillo, si avverte un cambio di linguaggio musicale, più scolpito e talvolta meditativo. Il flauto si fa carico di timbri insoliti e dinamiche sottili, mentre il pianoforte accompagna con linee armoniche moderne e una certa sospensione temporale. L’interpretazione di Dambra e Stallone è attenta a mantenere l’equilibrio tra le tensioni sonore e le pause, offrendo un’esperienza d’ascolto introspettiva e innovativa.
Il brano di Luigi Capuano si distingue per la sua originalità e per la freschezza ritmica. Qui la musica gioca con elementi di narrazione sonora che evocano il mare e l’amore in modo poetico e suggestivo. Il duo mostra una perfetta intesa nel bilanciare virtuosismo e sensibilità espressiva, facendo emergere contrasti timbrici e dinamici che comunicano con immediatezza l’allegoria contenuta nel titolo dell’album.
Sicuramente un lavoro avvincente all’orecchio dell’ascoltatore, che troverà interessanti sfumature sonore oltre che un più che apprezzabile risvolto tecnico interpretativo. (Elisabetta Amistà)