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LUDMILLA SPLEEN "Potlac"
(2025 )
A cinque anni dall’ultimo “Gennariello”, “Potlac” è il nuovo album del duo marchigiano, ma bolognese d’adozione, dei Ludmilla Spleen.
Filippo Brandi (voce, chitarre e synth) e Niki Fabiano Ruggeri (batteria, voce e synth) confezionano un lavoro di sette brani per poco più di quaranta minuti di durata, che riprende un discorso noise-core sospeso per un lustro.
Trattasi di sonorità in orbita fra rock, noise e (post-) punk, trame elettriche abrasive, ritmiche incalzanti e atmosfere segnate da tinte piuttosto cupe.
“Potlac”, descritto come “atto sacrale” e in grado di evocare già dal titolo la metafora di una sorta di sacrificio creativo, si propone di incarnare un rituale in sette atti, anche grazie a una scrittura intensa e decisamente immaginifica, e di rappresentare un mondo di tensioni e contrasti fra anime e visioni, con lo smarrimento esistenziale a gravare sullo sfondo.
La sensibilità dei due protagonisti si riflette in tutte queste idee musicali e testuali, che trova in due momenti anch’essi in un certo senso contrastanti le sue migliori espressioni: da un lato “Scorie”, un singolo di lancio più breve della media, diretto ed estremamente serrato, dall’altro “Buio”, un tuffo in scenari foschi, con un sound pesante in grado di suggerire l’idea della perdita di direzione.
“Potlac” convince sin dalle prime battute e non cala lungo il suo percorso: per i Ludmilla Spleen è un bel ritorno sulle scene, per gli amanti di queste sonorità una grande notizia. (Piergiuseppe Lippolis)