CRISTIANA VERARDO  "L'avversaria"
   (2025 )

Alle anime sensibili è riservato il privilegio di captare segnali interiori molto più profondi e, correlativamente, possederne la capacità di traduzione.

Sebbene chi scrive e fa musica ha processi creativi molto più dilatati nel tempo, alla fine, però, raccoglie frutti molto più apprezzabili e concreti.

Così la cantautrice e chitarrista salentina Cristiana Verardo rientra nel novero degli eletti, poiché la sua arte espressiva ha sempre denotato una spiccata aderenza al lirismo qualitativo, che scava negli abissi introspettivi, per poi tracciarne quadretti compositivi di tutto rispetto.

Questi quadretti sono esattamente otto, ossia quelli che compongono il suo terzo album “L’Avversaria”, che altro non è che l’antagonista della sua anima, della sua zona d’ombra: per batterla, la strada è sempre in salita, ma il sudore che viene impiegato per venirne a capo vale davvero la pena di secernerlo.

Ne viene fuori una splendida mezzora di musica con un’analisi lucida e magnetica, testimoniata dall’antipasto della coppia di singoli “Amore neve” ed “Innamorarsi piano”, che sprigionano narrazioni soffuse, filo-eteree, cullanti ma non anestetizzanti.

Poi, Cristiana predilige sgasare un po', per dar brio all’accattivante “Tu sei qui”. Molto poetico risulta “Addio”, duetto condiviso con la calda voce di Carmine Tundo, mentre la minimalità che regna in “Andiamo a casa”, “Una notte senza dire niente” (con il feat. di Rita Marcotulli al pianoforte!) e “Carissimo oppressore” spruzza passaggi vocali incantevoli.

Invece l’elettro-pop confidenziale della titletrack è l’acme della ricerca interiore della cantante, come se la lotta con la sua avversaria introspettiva finisse pari e patta: quindi, è presumibile che tutto sarà rimandato alla prossima battaglia.

Forza Cris! L’avversaria merita sì rispetto, ma lo meriti anche tu. Ampiamente. (Max Casali)