JOACHIM BADENHORST  "Youran"
   (2025 )

In giapponese Youran significa “culla” e il nome del complesso creato da Joachim Badenhorst, che riunisce musicisti dal retroterra molto diverso l’uno dall’altro, riflette l’incertezza dei tempi in cui viviamo, che prova a esistere e a sopravvivere nella musica inquieta e affascinante cui dà forma.

Per la prima volta sul palco per un concerto di tre ore due anni e mezzo fa, nel luglio 2023, a Rotterdam, gli Youran sviluppano, partendo da un certo numero di sentieri organizzati e studiati, un fecondo nucleo d’improvvisazione che riscopre tanto il jazz avanguardistico quanto il rock industrial dei tre decenni passati. Qualche mese dopo, nel corso di un’altra performance di tre ore in una chiesa gotica ancora a Rotterdam, i musicisti avevano ingaggiato una sorta di confronto con il luogo nel quale si trovavano, sfruttando il riverbero della sala e utilizzando anche l’organo a canne lì presente.

Ispirato da questo percorso, Badenhorst entra in studio con l’intenzione di unire il materiale che avrebbe inciso lì con alcune registrazioni provenienti dalla performance dal vivo che aveva tenuto in quella chiesa, creando da spezzoni di canzoni un universo di melanconia, di speranza e di mistero. Completato con l’aiuto di Roel Snellebrand e di Rutger Zuydervelt per quanto concerne il mixing, l’album di debutto del progetto (uscito per Klein Klein-21 Records) sa essere sia celestiale sia oscuro, sapendo attraversare con energia e con coraggio differenti generi e umori.

Clarinetto, sassofono, tromba, trombone, chitarra e basso elettrici, synth, apparato elettronico e organo sono circa tutti gli strumenti che incontrerete in Youran, alcuni vigorosamente evidenti, altri più sottilmente inseriti nel magma ritmico e sonoro che l’insieme delle varie parti contribuisce a creare. Che si tratti del magnetismo dolcissimo di “Pulverized Light” o della tensione bulimica di “How to Hold”, che ci si muova nel lirismo onirico di “Mineral Rhythm” o ci si barcameni nella fantascienza plastica di “Dissonant Sway Away”, Youran è un album che convince e che appassiona, essendo in grado di toccare le corde più profonde dell’anima con sincerità e con passione. (Samuele Conficoni)