MARIA NIVES RIGGIO  "Where daffodils have their fun"
   (2025 )

Registrato a febbraio 2025 a New York, questo album rappresenta un vero e proprio tributo di Maria Nives Riggio alla tradizione del Great American Songbook, eseguito in presa diretta per catturare l’intesa autentica tra i musicisti.

Il titolo poetico evoca la delicatezza dei narcisi, ma il contenuto sorprende per intensità: ogni brano è una piccola esplorazione emotiva, sospesa tra eleganza classica e calore umano.

Nel trio ritmico, spicca il pianoforte di Richard Clements, dall’eleganza pulita e swingante, il contrabbasso di Ari Roland, che con il suo uso raffinato dell'arco disegna melodie avvolgenti, e la batteria narrativa di Massimo Russino, amico storico della cantante.

A impreziosire alcune tracce è il trombettista Ryo Sasaki, presente in “Peace” e “You Must Believe in Spring”. La registrazione live in studio dà un senso di immediata interazione, con un suono caldo tipicamente “newyorkese”.

Il disco si compone di 10 standard celebri, tra i quali “East of the Sun” e “Misty”, dove la voce di Maria risplende per intimità e swing, giocando con le nuance melodiche. Invece “In a Sentimental Mood” e “That’s All” godono di un approccio sussurrato e raccolto da parte della cantante, che crea momenti di pura raffinata malinconia.

“Peace” e “You Must Believe in Spring”, arricchiti dalla tromba di Sakasaki, conferiscono profondità emotiva alle riflessioni musicali, mettendo in risalto la voce espressiva e versatile della cantante, che dimostra un controllo vocale sorprendente, capace di passare senza sforzo da toni morbidi ad accenti più intensi e ritmici.

L’intesa della Riggio con Clements, Roland e Russino è palpabile: in ogni brano si percepisce una conversazione musicale fluida e spontanea. Notevole è anche l'equilibrio tra eleganza e calore: l’album non è solo raffinato, ma anche autentico e coinvolgente, ben lontano da sterili revival.

''Where Daffodils Have Their Fun'' è un disco che coniuga il rispetto per la tradizione jazz con la personalità di Maria Nives Riggio. Il suo canto, intenso ma mai sopra le righe, si sposa perfettamente con una ritmica che non teme di osare pur mantenendo lo swing.

È quindi un ascolto piacevole e sofisticato, che fa vivere – nota dopo nota – una New York sospesa tra grande jazz e poetica intimità. Un ottimo biglietto da visita per chi vuole scoprire una voce italiana capace di dialogare con il jazz più autentico. (Andrea Rossi)