ANDREA PARODI  "Soldati"
   (2007 )

Andrea Parodi è uno dei migliori e più ispirati cantautori rock italiani, arrivato qui alla seconda prova dopo l'ottimo esordio di "Le piscine di Fecchio". Questa sorta di cronistoria, di spiegazione iniziale era doverosa, perché Andrea Parodi ha un problema. Il problema è l'omonimia con "l'altro" Andrea Parodi, il compianto ex leader dei Tazenda (dai quali si era separato da alcuni anni), scomparso nell'ottobre dello scorso anno. Questa omonimia ha portato non pochi ascoltatori ed amanti della musica italiana a pensare, uscito questo disco, che si trattasse di un'opera postuma dell'ex leader dei Tazenda, al quale (più o meno in contemporanea) gli ex compagni dedicavano "Domo mia" in duetto con Eros Ramazzotti, brano di grande successo nell'autunno 2007. Questo malinteso ha creato forse meno attenzione del dovuto su questo disco, che invece è, a tutti gli effetti, una delle più riuscite e vincenti opere che la musica tricolore abbia prodotto negli ultimi anni. Curatissimo a partire dalla confezione e dallo stesso booklet (il tutto stampato su carta riciclata, e con emissioni di Co2 ad impatto zero), questo disco colloca di peso Parodi tra i grandi della tradizione cantautorale rock italiana, tra (insomma) Bubola e De Gregori, tra il primo Fossati ed i due De Andrè, padre e figlio (soprattutto quando quest'ultimo si ricorderà di noi dopo tanti, troppi anni di assenza e silenzio). Ascoltare "Sussurri e grida" (con il riuscito controcanto di Laura Fedele) dà un'emozione indicibile, sentire Parodi duettare con Claudio Lolli in "Per non sentirsi soli" fa tornare la mente all'epoca d'oro del cantautorato tricolore. E ad attorniare il 30enne chansonnier, oltre ai già citati Fedele e Lolli, ci sono tanti, tanti altri ospiti, ad impreziosire un prodotto che già di per se' sarebbe sopraffino: The Gang, Luigi Grechi (il cantautore di "Il bandito e il campione", fratello di Francesco De Gregori), Jesse Zubot (violinista di Leo Kottke), e soprattutto l’istrionico rocker canadese Bocephus King, che, oltre a collaborare alla realizzazione dell'opera, l'ha direttamente prodotta, a Vancouver, come del resto era già avvenuto nel 2001 per l’album d’esordio di Parodi. In copertina campeggia l'immagine di una donna, l'unica partecipante di sesso femminile alla spedizione boliviana guidata da Che Guevara: si tratta della celebre Tamara Bunke, meglio conosciuta come Tania la guerrigliera, alla quale Parodi dedica uno degli episodi più riusciti della raccolta. Raccolta che solo apparentemente è dedicata alla guerra ed ai suoi soldati: soldato, per Parodi, non è soltanto colui che è al fronte, ma chiunque si trovi arruolato a percorrere una vita con condizioni e scelte che metteranno sempre alla prova il suo senso di libertà e di essere uomo. In altre parole, siamo tutti soldati. E fieri, in questo caso, di avere in qualche modo ispirato un disco come questo. (Andrea Rossi)