CAPAREZZA  "Caparezza?!"
   (2000 )

Spesso accade che, dopo avere ascoltato e apprezzato un disco appena uscito, venga la voglia di volgere lo sguardo al passato dell’autore iniziando ad esplorare i negozi di musica fino a che, magari nell’ultimo scaffale impolverato del settore “vecchie memorie in sconto”, riuscirete a trovare il suo primo album mai pubblicato. Magari non è questo il caso (dopo tutto 'Caparezza?!' risale solo al 2000), probabilmente non avete mai fatto “il trenino” sulle note di 'Fuori dal Tunnel' e non avete la più pallida idea di chi sia Caparezza ma qualcuno vi ha regalato questo disco. Tanto meglio per voi. State per fare la sua conoscenza e lo farete dall’inizio. Qualunque sia la vostra situazione 'Caparezza?!' è una vera chicca; per chi già lo conosce sarà un po’come avere tra le mani un quaderno degli appunti o una prima bozza che, una volta trascritta e corretta, darà origine ai tre lavori successivi. In numerosi casi vi sembrerà di percepire alcune rime e alcuni concetti come un che di già sentito (come la traccia 'Il Conflitto' che, non troppo velatamente, è la "pre-immagine" di 'Follie Preferenziali' inserito in 'Verità Supposte' del 2003). E quelli che invece cominciano da qui avvertiranno subito il potenziale artistico fatto di grande acutezza, eloquenza e maestria nel creare perfetti giochi di parole, tutte qualità che già da allora erano presenti nel “bagaglio di viaggio” di Caparezza. Credo, tuttavia, che parlare di un disco solo in funzione di un confronto con quelli che l’hanno seguito o preceduto sia limitativo e che possa essere il modo migliore per eclissare parte delle qualità del cd stesso. 'Caparezza?!' ha caratteristiche proprie che fanno valere la pena di ascoltarlo anche fuori dal contesto “formazione e maturazione di Caparezza”. Prima di tutto lo spessore delle tematiche affrontate: dall’ipocrisia delle persone alla tendenza a risolvere i problemi con guerra e violenza, dalla chiesa e le sue lunghe mani al bullismo adolescenziale (ok, si era detto basta confronti con gli altri album, ma questi temi sembrano la fotocopia di ogni altro suo singolo lavoro, non sarà forse che la società non sia tanto cambiata in questi 8 anni?). In secondo luogo, se è vero che anche l’orecchio vuole la sua parte, non si può certo negare che anche su questo fronte ci sia stata una profonda cura; motivetti orecchiabili già dal primo ascolto fanno da colonna sonora a parole nate per stare insieme. È doveroso aggiungere che questo disco è solo il primo pubblicato col nome “Caparezza” ma non lo è certo per Michele Salvemini! Chi ha buona memoria (per gli altri c’è sempre il buon vecchio YouTube) ricorderà un ragazzino calvo affianco a Mike Bongiorno sul palco dell’Ariston nell’edizione di San Remo 1997 (mi auguro che il vostro ricordo si limiti a questa immagine e non alla canzone presentata perché, altrimenti, ogni buona parola appena spesa cadrebbe nel vuoto!), ebbene costui era proprio Michele, altrimenti noto come Mikimix ora conosciuto come Caparezza. Da quella sera all’uscita del primo album sono trascorsi poco più di tre anni, trentasei mesi di metamorfosi che, tralasciando il cambiamento tricologico, l’hanno portato a pubblicare con la Virgin Records la prima pietra di una grande carriera. Il nocciolo della questione è che un artista non ha mai una seconda occasione per dare una prima impressione. Con questo disco, il nostro cantautore pugliese non si è giocato la sua chance. Niente “fitte sassaiole ingiuriose” questa volta. (Moris Carriero)