KOBENHAVN STORE  "Action, please!"
   (2008 )

C’è un filo conduttore che lega la capitale danese (Copenhagen) a Piacenza. Un lungo filo composto da melodie algide, post rock da cameretta ed elettronica a bassa fedeltà. Il filo dei København Store, uno dei segreti meglio custoditi dell’indie tricolore. Nati come duo all’inizio del 2003 dopo un viaggio nelle terre del nord (ecco spiegato il bizzarro nome), con il tempo si sono evoluti allargando la formazione a più elementi e coinvolgendo prestigiosi ospiti. Dopo due demo maggiormente improntati sull’elettronica, hanno riscoperto le chitarre virando verso un post rock sfumato e dalle inedite sfaccettature. Nella loro musica convivono molte anime. Come se i Mùm fossero stati chiusi in un stanzetta con i cLOUDDEAD ed i Goodspeed You! Black Emperor. La loro dimensione ideale è quella dal vivo, i loro show improntati sull’energia e la rarefazione dei suoni e delle atmosfere, li hanno fatti diventare un piccolo culto. Dopo numerosi tour e concerti in compagnia di nomi del calibro di Mono (la “gloria” del post rock giapponese), Giardini di Mirò, Apse, Solvent, Populus, Offlagadiscopax, Disco Drive, pubblicano questo atteso album d’esordio nel febbraio 2008 per la neonata 42 Records. L’album, prodotto da Giacomo Fiorenza (Moltheni, Yuppie Flu, Giardini di Mirò, Marco Parente, Offlagadiscopax) si avvale della prestigiosa collaborazione di nomi importanti della scena indie italiana. Sfilano infatti, una dopo l’altra, le voci di Alessandro Raina (Giardini di Mirò, Noorda, Amor Fou), Jonathan Clancy (Settlefish, A Classic Education), Fabio Campetti (EdWood) e Simone Magnaschi (Stinking Polecats). La scelta di non avere un vero e proprio cantante sottolinea l’aspetto eclettico e cangiante della scrittura del gruppo, la natura estremamente varia delle composizioni e la voglia della band di non cristallizzarsi in nessun genere e canone.