SAMUELE BERSANI  "L'aldiquà"
   (2006 )

E' arrivato l'atteso seguito di "Caramella Smog", album pluripremiato al Luigi Tenco 2004 che segnava la maturità artistica del cantautore romagnolo. Già abile paroliere e forte di uno stile originalissimo nel panorama della musica leggera italiana, Bersani si conferma sensibile ai temi di attualità e di quotidianità attraverso una consolidata attitudine provinciale e con il consueto gergo metaforico in chiave paradossale, volto a una maggiore semplicità di correlazione alla lucida visione della realtà. Nonostante l' artwork si presenti pieno di colori sgargianti, con l'estate alle porte, spiccano il tema scottante della guerra in "Occhiali Rotti" (canzone dedicata a Enzo Baldoni) e il concetto di precarietà totale dell'individuo in "Sicuro Precariato" (forse l'episodio migliore del disco), che rappresentano al meglio la componente legata all'attualità, insieme a "Lo Scrutatore Non Votante", uscito come primo singolo abbondantemente in anticipo su iTunes e radio, che riassume perfettamente l'aspetto di contraddizione e di sbandamento di "greyman", protagonista della traccia video inclusa. "L'Aldiquà" è l'immagine del mondo terreno attraverso la quale l'autore racconta pensieri ed esprime sentimenti in chiave ironica su un filo conduttore di malinconia più spesso che in passato e sui ricordi nostalgici legati alla città natale Cattolica, dove ha scritto e registrato l'album. Malinconia e flusso di ricordi trovano il proprio apice in "Una Delirante Poesia", esprimendo anche una rinnovata attenzione per musicalità e arrangiamenti come struttura portante delle nuove canzoni, che in alcuni casi si aprono a diverse tipologie di reazioni, intrise di speranze, volte alla ricerca della concretezza in "Lascia Stare", o nelle soluzioni fantastiche del super eroe "Maciste". In "Caramella Smog" era già tangibile una predilizione per gli arpeggi di chitarra acustica a ridimensionare l'uso del pianoforte che aveva contraddistinto gran parte della produzione degli anni 90, in questo caso la tendenza è la stessa, anche se c'è da riscontrare un calo di vivacità della sezione ritmica e, se vogliamo, una minore attenzione alla tecnica esecutiva, che si traduce in fluidità di espressione emotiva, come a rimarcare la componente malinconica e a risaltarne l'intimità. La musica nasce contemporaneamente alle parole in fase di registrazione favorendo un dinamismo creativo più coeso nel caratterizzare ogni singolo episodio nell'equilibrio tra l'istintività e la complessità meditata di alcuni passaggi, dai momenti acustici a quelli più suonati, completandone un mosaico tuttavia non concettuale nell'insieme. Ancora una volta spicca Roberto Guarino tra i coautori delle musiche, ma ci sono anche Tony Puja, Armando Corsi e Luciano De Crescenzo (alias Pacifico) a contribuire alla riuscita di un disco nel complesso molto compatto e coinvolgente, anche nell'ascolto integrale visto il timing contenuto, e all'elevata qualità media delle canzoni rispetto ai precedenti lavori di Bersani, maggiormente sbilanciati tra episodi più e meno riusciti. (Massimiliano Severi)