CLAUDIO VALENTE  "Maschere nude"
   (2011 )

Qualche tempo fa venni colpito da alcune parole del motociclista Andrea Dovizioso (mi rendo conto che sarebbe più alla moda citare Confucio o Milan Kundera, ma chissenefrega...). Il pilota, a proposito della "normalità", disse: «Questione di carattere. Se provassi a essere diverso, diciamo più propositivo, più vendibile, farei solo figuracce. La normalità non paga, ma io sono questo: nella vita, a casa, in pista. Gli appariscenti vengono sopravvalutati e io non posso certo cambiare le regole della comunicazione. Però la bravura di certi "normali" meriterebbe più visibilità. Se il mondo fosse diverso, se l'anormalità non fosse l'elemento cardine dello spettacolo, forse sarei una star». Queste parole mi sono tornate alla mente in questi giorni, ascoltando il nuovo album di Claudio Valente: uno che di strada nel mondo della musica ne ha fatta tanta, anzi tantissima, con gli Art Decò, i Circle, i Telegram e con i propri piedi, in versione solista. Due anni or sono, in occasione del primo album "Un po(p) più adulto", venimmo travolti proprio dalla sua "normalità": nessun effetto speciale, nessun clamore artefatto (nè testuale nè musicale), solo brani "normali", cantati in maniera "normale", che però ti si attaccavano addosso per non staccarsi più. Il gioiellino pop "Se permetti ti spezzo il cuore" rappresentava molto bene quel disco, che il sottoscritto ascolta ancora di frequente, con la stessa piacevolezza con la quale si assapora un buon vino d'annata. Lo stupore, la gioia, e la certezza di essere travolti da questa "normalità" si ripropongono allo stesso modo in occasione di questo nuovo disco di Valente: che, per fortuna, non si stacca di un centimetro dalla formula che rese a suo tempo vincente l'esordio solista del cantautore veneto. Quindi anche questi 10 nuovi brani ci portano per mano attraverso storie normali, senza improvvisi sussulti sonori, ma proprio per questo le canzoni anche stavolta avvincono perché risultano piacevoli e straordinariamente "nostre" sin dal primo ascolto. Come se a raccontare le storie di questi 10 personaggi non fosse Claudio ma ognuno di noi. Con l'aiuto, certo, di compagni di viaggio come Beatles, Battisti ma pure Roxy Music e Joy Division. New wave primi anni '80 ma anche cantautorato tricolore d.o.c., in un mix vincente che pone Valente tra le più belle realtà dell'odierno panorama italiano. (Andrea Rossi)