OPERAJA CRIMINALE  "Roma, guanti e argento"
   (2012 )

Gli Operaja nascono dall’incontro tra Andrea Ruggiero e Matteo Scannicchio, attivi da anni nel panorama musicale italiano del circuito "indipendente". Nell’estate del 2009 iniziano a lavorare ai primi brani, un periodo intenso fatto di fumose chiuse che segnerà le fondamenta del progetto. Nel 2010 iniziano le registrazioni del primo album “Roma, guanti e Argento”, prodotto in studio da Giorgio Canali (CCCP-CSI-PGR-Rossofuoco) e suonato insieme a Cesare Petulicchio (Bud Spencer Blues Explosion), Giorgio Maria Condemi (Poppy's Portrait - Spiritual Front) e con la partecipazione di Ilenia Volpe, che ha prestato la sua voce in alcune canzoni del disco. ''Giorgio Canali è con noi, ci segue, suona la chitarra, ci presta le sue urla, ci insulta, consiglia e strapazza, fa di tutto perché crollino le sovrastrutture, ci trasporta i pensieri in pancia e spinge “rec”. In due giorni abbiamo finito tutte le riprese, i fogli di carta hanno sommerso lo studio, quando spegniamo le luci la sala sembra una vecchia sartoria teatrale . Un testo, “E.C.G.”, è scritto su un foglio di un elettrocardiogramma (da cui il nome), "L'ordine naturale delle cose" è il dna del nostro sound, “La Routine dei guanti” un ricordo sbiadito degli ultimi anni '80, con “Grave” esplode l’urgenza di prendere una posizione, magari su cosa cucinare, ma comunque una reazione. “Torino” è come Torino: maestosa, operaia, buia, stregata per chi ci vive. “Fine Marzo” è stata scritta in due minuti, appena terminata la sigla di chiusura di un TG; “Tremore” è divisa in due parti, l'inizio e la fine di un amore qualunque, semplice, bello. "Milano", l'unica "ballata" del disco, tanto acerba quanto toccante. “La mia città è morta” è un pezzo che deve per forza stare alla fine della tracklist, è come salire su una torre per vedere finalmente come è fatto il labirinto, è il contesto, il concime di tutti questi pensieri''.