GRAZIA DI MICHELE E PAOLO DI SABATINO TRIO  "Giverny"
   (2012 )

E' uscito il 9 ottobre il nuovo Cd di Grazia Di Michele, ''Giverny'' (distribuzione Edel Italy), progetto realizzato insieme al trio jazz composto da Paolo Di Sabatino al pianoforte, Marco Siniscalco al basso e Glauco Di Sabatino alla batteria – con la partecipazione dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese dell’Aquila e di artisti di elevata caratura, quali Giovanni Imparato alle percussioni, Fabrizio Mandolini al sax e Davite Cavuti alla fisarmonica. Dopo ''Le Ragazze di Gauguin'', uno dei suoi brani più conosciuti, la pittura torna ad ispirare nuovamente la cantautrice: non più con le giovani indigene della Polinesia ma con i fiori esotici degli stagni e dei giardini di Claude Monet, a Giverny. Il paese della Normandia che dà il titolo al nuovo album è infatti la località in cui l’artista si ritirò durante la guerra e dove visse immerso nel suo giardino dipingendone i fiori, le ninfee, gli specchi d’acqua e i salici. “Questo mio lavoro vuole un po’ somigliare a quelle tele – afferma la cantautrice – perché nasce anch’esso da un’osservazione del mondo silenziosa e attenta, e dalla voglia di raccontarne qualche scorcio con pennellate rapide, intense e colorate". Il giardino di Giverny è un luogo incantato, ma soprattutto è un simbolo, la ricerca e la difesa appassionata e struggente di ciò che è bello e che parla al cuore delle persone. “Mentre fuori c’era la guerra – spiega Grazia Di Michele – Claude Monet proteggeva il suo mondo, e in qualche modo metteva in salvo ciò che nella vita vale e merita davvero di essere coltivato”. ''Giverny'' è un album raffinato e di grande impegno artistico, scritto e musicato con grande cura, dove le melodie e le sonorità più raffinate si fondono con i contenuti poetici nei quali l’umanità è il tema portante: il corpo dell’uomo amato (''Dove mi perdo''), l’avventura amorosa in una triste balera (''Passo a due''), la mente appannata di una donna malata di Alzheimer (''Laura''), l’antagonismo ironico tra maschio e femmina (''Carnevale'', ''Pettini e pettinini''), il fluire del tempo (''Passando'') e molto altro. Per ogni storia esiste un’atmosfera, per ogni frase una sottolineatura – si direbbe una “pennellata” – ora di pianoforte ora di sassofono, di fisarmonica o di archi, in un disco che rappresenta un incontro sonoro unico e di grande sensibilità tra jazz, pop e canzone d’autore. ''Pettini e Pettinini'' è il singolo prescelto per lanciare l’album: un brano venato di passione amorosa e d’ironia, ispirato ad una poesia di Ghiannis Ritsos, che mira a identificare la realtà della vita ordinaria come il nemico dell’amore sensuale.