SIKITIKIS  "Le belle cose"
   (2012 )

I Sikitikis si formano nel 2000 con l'intento di rivisitare le colonne sonore dei b-movies italiani degli anni '70. I primi anni sono caratterizzati da poche uscite live e molto lavoro di ricerca sul suono. La musica da cinema si rivela un ottimo laboratorio in cui sperimentare nuove soluzioni di arrangiamento in una formazione che non prevede l'uso della chitarra. Dal 2002, il lavoro fatto in sala dal gruppo inizia a rendersi utile all'interno di strutture rock e pop, il basso viene distorto e, insieme agli organi, vanno ad occupare le frequenze lasciate libere dalle chitarre, il druming diventa più incisivo e le tastiere mantengono la loro connotazione analogica. L'attività della band viene intanto seguita a distanza da Max Casacci. Il chitarrista/produttore dei Subsonica è infatti il primo ad intravedere un potenziale nei Sikitikis. E' ormai il 2004 quando i 4 cagliaritani iniziano la loro esperienza torinese negli studi di Casasonica. Nel 2005 prende vita il loro esordio discografico “Fuga dal deserto del Tiki”, premiato lo stesso anno come uno dei migliori al MEI di Faenza. Segue un tour di 80 date in tutta Italia. Parallelamente i Siki iniziano a confrontarsi con le prime sonorizzazioni di immagini dal vivo, attività che li porta sul palco dell'Ambra Jovinelli di Roma dove sono invitati, come unici ospiti musicali, ad omaggiare Gianmaria Volontè a 10 anni dalla sua scomparsa. E' il 2006. L'anno successivo è tempo di rientrare in studio e nel 2008, dopo una lunga gestazione, nasce “B”. L'uscita del secondo lavoro discografico coincide con la chiusura delle attività dell'etichetta torinese. Il gruppo attraversa un momento difficile e si concentra sul rapporto con il cinema. Dopo aver composto la prima colonna sonora integrale per il film “Jimmy della Collina” di Enrico Pau e altre colonne sonore per cortometraggi indipendenti, i Sikitikis realizzano la cover di “Cuore Matto” per il fortunato esordio cinematografico di Susanna Nicchiarelli “Cosmonauta”. Il film vincerà, nel 2009, il Festival di Venezia nella sezione ''Controcampo italiano''. Nello stesso anno la band incontra Manuele Fusaroli, produttore/guru della scena indipendente. Si chiude un momento difficile, nascono nuovi entusiasmi e la scrittura si fa sempre più solare, i testi si confrontano con sempre più maturità ad una certa tradizione del cantautorato italiano. Dopo diverse sessioni di registrazione del nuovo materiale presso il Natural Head Quarter di Fusaroli, nel 2010 esce “Dischi Fuori Moda”. Il disco è fortunato. Critica e pubblico accolgono ottimamente il lavoro della band che si ritrova ad avere tre singoli nella top10 della classifica Indie Music Like di RAI-Isoradio. I video di “Voglio dormire con te” e “Tsunami” passano in alta rotazione su Deejay TV e i contenuti su Youtube superano il mezzo milione di visualizzazioni. Il lavoro desta l'attenzione della più importante discografica italiana: Caterina Caselli. Nel 2011 i Sikitikis firmano quindi un contratto editoriale con la SUGAR, e divengono una realtà concreta del panorama musicale nazionale. Il presente è ''Le Belle Cose''. ''Le Belle Cose'' è un'esternazione naif. E' l'idea di un bambino che viene dopo due punti e la scritta "pensierino". ''Le belle cose'' fanno incontrare idealmente mondi musicali in apparenza lontani: Celentano con i Gorillaz, Bennato con Beck... e chissà quante altre cose di cui non ci siamo nemmeno accorti. Più che di filosofia, questo progetto è la sublimazione del fare di necessità virtù. Nasce da dei freddissimi dati. ''Dischi fuori moda'' è un disco che ha avuto un ottimo feedback, ma ha venduto una copia ogni 500 click dei sui video su Youtube. In pratica, la rete si è rivelata come la terra in cui il seme dei Sikitikis ha attecchito spontaneamente. Ed ecco, quindi, un progetto interamente basato sull'interazione nel (e fra) social network. Oggi arriva il download gratuito con un'operazione appoggiata con entusiasmo dal più importante portale di musica indipendente italiana: www.rockit.it Il supporto fisico arriverà, presto, soprattutto con l'intento di fornire agli appassionati un oggetto che vada oltre il contenuto e che permetta, a chi lo desidera, di essere proiettati con più semplicità nell'immaginario ''Le Belle Cose''.