MAX LAROCCA  "Qualcuno stanotte"
   (2014 )

Esce il nuovo disco di inediti in studio di Massimiliano Larocca. Si intitola “Qualcuno Stanotte”, ed è pubblicato da Brutture Moderne e distribuito da Audioglobe. Un nuovo lavoro che segna un nuovo importante capitolo nella carriera del cantautore toscano, che torna in scena dopo quattro anni di distanza da “Chupadero!”, fortunato esordio del supergruppo Barnetti Bros Band formato dallo stesso Larocca in compagnia di Massimo Bubola, Andrea Parodi e il newyorkese Jono Manson. “Qualcuno Stanotte” è, innanzitutto, la storia e il frutto di un incontro. L'incontro tra le canzoni del musicista fiorentino e Antonio Gramentieri, chitarrista/produttore romagnolo nonché mente (e braccio) della nota band strumentale Sacri Cuori. Nuove canzoni: 12 tracce, 10 brani interamente scritti da Larocca e una traduzione/adattamento di una canzone “minore” dei Gaslight Anthem, uno dei gruppi rock USA di maggior culto negli ultimi anni (anche in Italia): “Blue jeans & white t-shirt”, che nella versione del cantautore toscano diventa “Piccolo Eden”. In “Qualcuno stanotte” Max Larocca si allontana dai suoni e dalle suggestioni del “border” che avevano caratterizzato “Chupadero!” e dal folk-rock dylaniano presente nei suoi due precedenti album “Il ritorno delle passioni “ e “La breve estate”. Oggi le storie dei suoi nuovi personaggi prendono vita in città... la città con le sue piccole e grandi esistenze che la animano, il teatro perfetto di queste canzoni. Personaggi inventati, ricordi d'infanzia e del quartiere di nascita, denuncia sociale e riflessioni intima, amore e salvezza. Il tutto condito da un suono elettrico, pulsante, urbano scandito dalle chitarre elettriche, i fiati e dalla magica sezione ritmica dei Sacri Cuori che negli anni ha accompagnato anche la musica di nomi come Hugo Race, Dan Stuart, Robyn Hitchcock, Marc Ribot, David Hidalgo ma anche gli italiani Pan del Diavolo e tanti altri. E come da tradizione, anche questo album nasce con una chiara natura letteraria e cinematografica, tanto nelle canzoni quanto nel titolo e nelle scelte iconografiche: molti sono infatti i rimandi e riferimenti al mondo del Noir, a partire proprio dalla copertina che cita l'inconfondibile stile grafico dei dischi della Blue Note e tutto il mondo del jazz urbano americano degli anni '40 e '50.