THE D  "United states of mind"
   (2016 )

Difficilmente troverete sulla piazza musicale qualcosa di più british di questo album d'esordio (dopo l'ep "Alf" del 2013) dei The D, nomignolo derivato dai Tenacious D, il pazzo duo musicale formato dall'attore Jack Black insieme al vocalist Kyle Gass, e che spesso utilizza appunto anche il nickname The D (vedere a riguardo l'irresistibile film "Tenacious D e il destino del rock"). Peccato, però, che questi ragazzi vengano da… Avellino. E che dietro ai loro nomi “di battaglia” (The Dabbler, The Danger, The Damned e The Dario) l'anagrafe reciti invece Giuseppe Matarazzo, Ciriaco Aufiero, Vincenzo Golia D'Augè e Dario Botta. Suona un pochino meno “british”, vero? E chissenefrega. Dal momento che la musica, l'unica che conta, è sì british al 200%. E pure, bella, aggiungiamo. “Checkmate” farebbe impazzire gli Arctic Monkeys, “Glenn Matthews” porta a scuola i Franz Ferdinand, “All star” (dopo un inizio dettato da un organo di chiesa che non può non rammentare il Reverendo Cleophus James del film ''The Blues Brothers'', interpretato da James Brown) farebbe crepare d'invidia i fratelli Gallagher, mentre la tiratissima “The genius” scomoda addirittura i Rolling Stones. Nato grazie al sostegno dei raisers in una fruttuosa campagna di crowdfunding, questo "United states of mind" rischia quindi di piacere a tutti: a chi fa del rock la propria religione, ma pure a chi ricerca melodie intessute con passione (ascoltare a riguardo "3 pounds", davvero magnifica). Caleidoscopio vario e centrato, quello intessuto da questi quattro ragazzi. Non rendergli omaggio sarebbe oltraggioso. (Salvatore La Mazzonia)