ENZO AND THE GLORY ENSEMBLE  "In the name of the Father"
   (2016 )

Molto curioso, a ben pensarci, il fenomeno (in larga espansione) del Christian Metal. Stufi di vedere (e sentire) associare il rock più estremo a messaggi negativi, in certi casi addirittura pseudo-satanici, fin dai tardi anni '60 esistono band che fanno hard rock – heavy metal in maniera tecnicamente perfetta (vedi gli antesignani Stryper o, in tempi più recenti, i P.O.D.) sostituendo però i testi “scorretti” con messaggi di fede cristiana. La cosa più simpatica, in tutto questo, è che, trattandosi per lo più di testi in lingua inglese, sono larghissime le fasce di metal fans che ascoltano gruppi christian metal senza saperlo, scambiando quindi i suddetti gruppi per “normali” band heavy. Il progetto italiano Enzo and The Glory Ensemble, ideato da Enzo Donnarumma dei Members Of God, va addirittura oltre: non solo, infatti, adotta per il proprio rock messaggi cristiani, ma addirittura adatta in versione heavy le stesse Sacre Scritture. “Psalm 63” è infatti la trascrizione integrale del Salmo di Davide n. 63, “The Lord’s Prayer” è proprio la preghiera “Padre Nostro”, “Glory Be To The Father” è esattamente il testo del “Gloria”, mentre “Hail Holy Queen” è il canonico “Salve Regina”. Se quindi saranno soddisfatti i credenti amanti del rock, ugualmente lo saranno, in questo caso, gli ascoltatori “generici”, perché trattasi di musica di altissimo livello (provare per credere), e di musica per tutte le orecchie, anche per quelle non credenti. Questo anche grazie ad una schiera di ospiti sinceramente impressionante: si passa da Ralf Scheepers (Primal Fear, ex Gamma Ray) a Nicholas Leptos (Warlord, Arryan Path), da Kobi Farhi degli Orphaned Land a Brian Ashland degli Shadow Gallery, fino ad arrivare addirittura a Marty Friedman (fra gli altri ex Megadeth) ed a Mark Zonder (Warlord, ex Fates Warning). Un autentico stuolo di all-star, per un progetto davvero vincente sotto tutti i punti di vista. (Salvatore La Mazzonia)