

			
INTERPRETI VARI  "Tadca Records Musical Circus"
   (2016 )
		
			 “Tadca Records Musical Circus (/Tadca 03/)” è la prima produzione della TantoDiCappello Records di quest’anno, nonché compilation di un fantomatico circo musicale che raccoglie diciotto brani di giovani band piemontesi, in particolar modo di stampo hardcore e hardcore punk. Nella fattispecie, sedici dei brani della raccolta sono inediti, soltanto un paio erano stati già presentati. Punk e DIY (Do It Yourself!) nel sound come nel modus operandi, perché il disco è stato realizzato senza scopo di lucro, com’è prassi in quegli ambienti. Ad aprire è il ritmo battente e l’esortazione degli Occhi Pesti (“Aiuta La Tua Scena”, cover degli High Circle), seguiti dal cammino vorticoso di “Caneneve” di T.Man.Faya e dalle chitarre graffianti dell’ottima “Bipolar” dei Boslov. La Macabra Moka, come fanno dopo anche i CGB, regala accenni di scream, conducendo alla seconda cover, a cura degli Ape Unit, de “Il Grinch” dei Lama Tematica: quarantanove secondi di growl e cattiveria suggellano la prima parte del disco.
Gli H.I.V. aggiungono un che di internazionale alla compilation, prima che i Brandafeu regalino una parentesi in salsa ska. Il ritorno all’hardcore punk è graduale: prima ci si riavvicina con le evoluzioni dei Flying Disk, poi i Glad Husbands segnano la ripresa ufficiale del genere che domina la raccolta. I Private Culture realizzano una cover di “In The Air Tonight” di Phil Collins, con un pezzo più post che hardcore punk: una versione ansiogena che regala suggestioni e stupisce per originalità. Huta e Space Paranoids insistono con l’inglese e giocano con echi ancora post punk prima e con ottime chitarre poi, mentre gli ipnotici cinque minuti successivi portano la firma dei Nitritono, con un pezzo strumentale suonato in maniera esemplare. I Cani Sciorrì sono presenti con un pezzo esplosivo e tagliente anche in termini di scrittura, mentre i Miss-ipi offrono una voce femminile delicatissima che canta in italiano e francese. Chiusura all’altezza con i Lamalora e l’oscuro post/industrial degli Aura. Il proposito dichiarato era quello di regalare una via di fuga dai problemi quotidiani e da quelli che interessano una buona fetta di popolazione in questo periodo storico: l’obiettivo può dirsi raggiunto, grazie a diciotto pezzi, fra punk e dintorni, di band che di sicuro non cercano un successo commerciale, ma che dimostrano quanto siano praticati questi territori anche in italia, in una scena tutt’altro che sofferente. (Piergiuseppe Lippolis)
“Tadca Records Musical Circus (/Tadca 03/)” è la prima produzione della TantoDiCappello Records di quest’anno, nonché compilation di un fantomatico circo musicale che raccoglie diciotto brani di giovani band piemontesi, in particolar modo di stampo hardcore e hardcore punk. Nella fattispecie, sedici dei brani della raccolta sono inediti, soltanto un paio erano stati già presentati. Punk e DIY (Do It Yourself!) nel sound come nel modus operandi, perché il disco è stato realizzato senza scopo di lucro, com’è prassi in quegli ambienti. Ad aprire è il ritmo battente e l’esortazione degli Occhi Pesti (“Aiuta La Tua Scena”, cover degli High Circle), seguiti dal cammino vorticoso di “Caneneve” di T.Man.Faya e dalle chitarre graffianti dell’ottima “Bipolar” dei Boslov. La Macabra Moka, come fanno dopo anche i CGB, regala accenni di scream, conducendo alla seconda cover, a cura degli Ape Unit, de “Il Grinch” dei Lama Tematica: quarantanove secondi di growl e cattiveria suggellano la prima parte del disco.
Gli H.I.V. aggiungono un che di internazionale alla compilation, prima che i Brandafeu regalino una parentesi in salsa ska. Il ritorno all’hardcore punk è graduale: prima ci si riavvicina con le evoluzioni dei Flying Disk, poi i Glad Husbands segnano la ripresa ufficiale del genere che domina la raccolta. I Private Culture realizzano una cover di “In The Air Tonight” di Phil Collins, con un pezzo più post che hardcore punk: una versione ansiogena che regala suggestioni e stupisce per originalità. Huta e Space Paranoids insistono con l’inglese e giocano con echi ancora post punk prima e con ottime chitarre poi, mentre gli ipnotici cinque minuti successivi portano la firma dei Nitritono, con un pezzo strumentale suonato in maniera esemplare. I Cani Sciorrì sono presenti con un pezzo esplosivo e tagliente anche in termini di scrittura, mentre i Miss-ipi offrono una voce femminile delicatissima che canta in italiano e francese. Chiusura all’altezza con i Lamalora e l’oscuro post/industrial degli Aura. Il proposito dichiarato era quello di regalare una via di fuga dai problemi quotidiani e da quelli che interessano una buona fetta di popolazione in questo periodo storico: l’obiettivo può dirsi raggiunto, grazie a diciotto pezzi, fra punk e dintorni, di band che di sicuro non cercano un successo commerciale, ma che dimostrano quanto siano praticati questi territori anche in italia, in una scena tutt’altro che sofferente. (Piergiuseppe Lippolis)