SKYE|ROSS  "Skye|Ross"
   (2016 )

Porta semplicemente i nomi dei suoi membri fondatori il nuovo progetto di Skye Edwards e Ross Godfrey, ossia due terzi dei Morcheeba che furono. Sono trascorsi otto album e quasi vent’anni ab urbe condita, ma anche questo lavoro continua a muoversi sinuoso e confortevole lungo le consuete direttrici che decretarono la popolarità del terzetto a cavallo tra i due millenni: una miscela levigata ed invitante di soul garbato ed R&B suadente, smussata da ascendenze trip-hop, dub e downtempo, impreziosita dal caldo crooning ovattato di Skye (una Sade 2.0?) e dalle trame lineari disegnate da Ross. In apertura un timido afflato sperimentale – il solo dell’album – anima e sospinge l’esitante armonia jazzata di “Repay the saviour”, prima di cedere il passo ad una “Light of gold” – comprensibilmente estratta come singolo – memore dei trascorsi più pop dei Morcheeba, e ad una carrellata di raccolte ballad sornione e carezzevoli (“Clear my mind” e “Medicine” su tutte). Fra gli abituali rallentamenti di “Hold on” e “The point of no return”, cadenza felpata introdotta da una intrigante linea di slide guitar, trovano posto i leggeri accenti funky à la Steve Winwood di “Feet first”, e addirittura l’aria country della concisa “Head home”, giocata tra un arpeggio bucolico ed un inusuale ritmo caracollante. Opera essenziale, pulita e composta, “Skye|Ross” è album che, pur senza deviare dai canoni di un sound ben definito e consolidato, esprime una volta ancora l’aggraziata allure di una band di raffinata eleganza, esaltata da una vocalist di indiscusso talento. (Manuel Maverna)