GIANNI PESSINO  "Chasing"
   (2017 )

Esordio discografico per il cantautore Gianni Pessino, che in nove tracce tocca un ampio ventaglio di generi (folk, jazz, blues, country, rock) ma il cui unico filo conduttore è l’amore. Con “Chasing”, tuttavia, non siamo di fronte ad un concept-album ma ad una serie di racconti che si snodano lungo un filone principale, raccontate con un linguaggio universale, capace, quindi, di toccare chiunque si trovi a vivere quelle situazioni. Un disco in cui l’ascoltatore non è puro soggetto passivo ma si trasforma, se coinvolto, in protagonista della scena musicale. Canzoni cantate in inglese e un richiamo ai songwriter come James Tayor, James Blunt o Neil Young. Voce delicata e chitarra acustica aprono “Butterflies”, svolazzante come una farfalla e leggera come una piuma ma in grado di trasmettere energia e vitalità quando batteria, basso, tastiere, chitarra e sax fanno il loro ingresso. Suona molto country “Once”, con il suo richiamo ad atmosfere “eaglesiane” che danno spensieratezza e senso di libertà, mentre il funky si impossessa di “Dancing On The Floor”, spingendo l’ascoltatore a scrollarsi di dosso una certa staticità per lasciarsi coinvolgere dalla freschezza del ritmo e delle sonorità. Clima più raccolto in “Reflection”, brano che strizza l’occhio a James Taylor, con suoni acustici a sostegno di una voce rassicurante, chiara e pulita mentre un deciso cambio di atmosfera regna in “Hole In My Soul”, in cui il funky assume tonalità ruvide ma non perde il fascino delle sue ritmiche vivaci e sbarazzine. “Over You” e “Try” sfiorano il blues e accarezzano il pop e con esso l’orecchio dell’ascoltatore trasmettendo un senso di rilassatezza nel piacevole scorrere dei brani. I fiati aprono “Together” e introducono una voce che, come per le tracce precedenti, risulta melodiosa senza perdersi in virtuosismi di sorta. Brano fluido con il suo incedere funky che conduce diritti alla chiusura alle ritmiche di “Dad”. Gianni Pessino, in trentacinque minuti, coinvolge al suo esordio l’ascoltatore trascinandolo in sonorità vivaci, non statiche, armonie delicate e lontane dal caos. Un lavoro ben arrangiato, scorrevole e con la scelta azzeccata dell’alternanza nella scelta dei brani, intercalati nei generi, in modo tale da spezzare il ritmo e non far risultare monolitico l’ascolto. Un disco che sicuramente sarà apprezzato dagli amanti della musica genuina e sincera. (Angelo Torre)