CHIARA GIACOBBE CHAMBER FOLK BAND  "Lionheart"
   (2017 )

Chiara Giacobbe è una cantante e violinista, innamorata del country e del folk americano. Una voce che nei momenti più concitati e graffiati ricorda Bonnie Tyler, un violino suonato con virtuosismo e grazia, e una band dalle chitarre elettriche che a tratti ammiccano al jingle jangle degli R.E.M., come nella canzone iniziale "Let you breathe". I brani che compongono l'album "Lionheart" sono racconti di donne diverse, o di una donna in momenti diversi della sua vita, comunque la Donna è protagonista. In queste narrazioni c'è spesso e volentieri l'amore, il desiderio verso un uomo traditore, o la consapevolezza di non aver più accanto a sé il proprio principe azzurro ("No more blue"). La donna non si piange mai addosso, e nella titletrack, che è il brano più autobiografico dell'Lp, Chiara descrive il suo cuore di leone, "Lionheart", che reagisce alle avversità rinforzandosi: "For those times when life was challenging me, I carried on". In risposta al cuore di leone, c'è un leoncino pupazzo, "Pet Lion", che è uno strumentale dove il violino, onnipresente come commento alla voce, diventa qui invece il solista principale. Un animaletto, reale o di pezza, può fungere da guida spirituale, come spesso accade negli anime per ragazze, dove c'è una creatura - simbolo esterna alla narrazione, in funzione narrativa. Così il leoncino accompagna la ragazza cuor di leone, ricordandole la propria identità. Si continua a ballare in aperta campagna con "High fidelity", un rapidissimo country che vira verso l'hoedown più scatenato, dove violino e chitarra dialogano. "I can't get over you" è invece un moderato che spezza per un attimo la velocità, in favore di un groove donato da un agile basso. "My Mexico", secondo strumentale dell'album, è un acrobatico susseguirsi di cambi di accordi, dove il violino gioca spostando la melodia verso scelte imprevedibili, su un 6/8 che si concede alcune battute in 5/8 e in 7/8, ingannando l'ascoltatore e descrivendo bene il caos dell'inconscio. Con "Blessed be" torniamo alla regolarità ed anche alla dolcezza in acustico. Qui vengono benedetti tutti gli aspetti del proprio amato, che risponde duettando. Il punto di vista femminile verso l'amore varia da brano a brano; se è più adulto e maturo in "Song for M", in "Particle Physics" si rivela una volontà testarda di conservazione anche dei cocci di cuore rotti da un amore non corrisposto, fino ad arrivare alla voglia di svegliare l'Alice di Carroll dal suo Paese delle meraviglie, svegliandola dalla sua ingenuità nel brano "Alice": "Take your keys, close the door and go". Con "Lionheart" Chiara Giacobbe compie un esordio di immediata efficacia, per gli amanti del folk rock, ed una descrizione della Donna differente dalla principessa timida idealizzata spesso dall'uomo, in favore di una figura che, pur non rinunciando alla femminilità, la difende con uno spirito più battagliero. (Gilberto Ongaro)