CECILIA AMICI  "Bluviola"
   (2018 )

Fascino stellare, fluttuazioni seduttive e tempesta d’incantevoli modulazioni vocali, come raramente si possono ascoltare. Tutto questo in una sola parola: “Bluviola”, album che manifesta una bellezza accecante tra fitti oscurantismi onirici. Cecilia Amici ha una tecnica straripante e questo lavoro rimetterà in discussione la legge gravitazionale di Newton: qui si fluttua senza tregua in sogni sospensivi e non si tocca mai terra finchè non terminerà l’ascolto, ma è facile prevedere che la parola “replay” non tarderà a ronzarvi in testa, per tornare a volare con ipnosi sonora. In apertura, “Cornucopia” è opulenta e compatta e già si assapora qualcosa di estasiante, mentre il singolo “Starship” è l’astronave pacata ed eterea con delineazioni arabe. Sfumature spaziali, con pennellate impressioniste, catturano l’orecchio con “Rainbows” in soffuse dispersioni. Impossibile sfuggire alla seduzione vocale di Cecilia, sempre improntata con stampi carezzevoli che s’insinuano nel cuore, e la magia sta nel fatto che lei ti ruba emozioni anche nelle più profonde oscurità. D’accordo, fa ricorso a strali d’elettronica, ma la coesione tra voce ed arrangiamento è binomio (con)vincente. Paga dazio ai Doors con “Hello, I love you“: una meteora crepuscolare che si abbatte con severità tribale, sorretta da stilettate di chitarre elettriche e violini. Ormai c’è poco da fare: siete in un buco nero, attratti terribilmente dal risucchio astrale dell’opera. L’Italia ha trovato la sua Bjork e Cecilia non cela una certa venerazione per lei omaggiandola con la splendida cover “Joga”, rendendola speciale con l’impiego di ben due cori, diretti da lei stessa. Il bagliore della singer ti arriva prepotente nella title-track, tanto magnetica quanto riassuntiva di più pitture stilistiche: dal folk alla dark-wave. Il congedo passionale soffia nel “Vento” essenziale, riducendo al minimo siderale i climi incorporei fin qui deliziati e respirati con ossigenata apnea. “Bluviola” è dilatazione dell’infinito, è l’estrattore dell’emozione fulgida, è l’alchimia provvidenziale per tornare a riconcederci un sogno, prima che sia troppo tardi. (Max Casali)