WHAM!  "Make it big"
   (1984 )

Belli, mechati, magari con le infradito: il successo c'era stato, con il loro primo album (dal titolo modesto, "Fantastic"), ma al di là di Albione non c'erano stati capelli strappati dalle fans, anche se "Bad boys" e "Club Tropicana" si erano sentite. Ci voleva qualcosa di più, che arrivò nel 1984. Anno di british invasion, anno in cui Videomusic portò anche in Italia le immagini, oltre che i suoni. E il duo inglese, nato dalle ceneri di tali Executive, con la loro formula di soul balneare, divenne quel che divenne. Altro titolo che volava basso ("Make it big", appunto), e una raffica di singoli talmente rapida da costringere i discografici a far uscire la celeberrima "Careless whispers" solo a nome di George Michael. Paradosso, essendo questa l'unica canzone dell'album co-firmata da Andrew Ridgeley, il Mauro Repetto d'oltremanica. Coverizzando vecchi pezzi Motown ("If you were there", come era stato "Love machine" nel precedente lavoro) per non fare la parte della banale boyband, termine peraltro sconosciuto all'epoca, e fatto prima ballare con "Wake me up" poi piangere con "Careless whispers", gli Wham! (rigorosamente con punto esclamativo) trovarono poi il jolly in una canzone non compresa nell'album, ma troppo ghiotta per lasciarla in naftalina. "Laaaastcristmasaigheviumaiaaaaart", che ancora adesso, ogni 25 dicembre, appare da ogni lato delle nostre radio. Non andarono a quel Sanremo 1985 dove Simon Le Bon e Tony Hadley si battevano a colpi di fondotinta, fecero una storica tournee in Cina, poi le velleità soliste di Giorgino presero il sopravvento. E Andy? Un album ("Son of Albert") che forse non comprò nemmeno il babbo Albert, ammesso che si chiamasse così, qualche esperienza con i motori, e poi il richiamo del socio fortunato per una reunion. Che gli cantava "I'm not planning on goin' solo", ma che lo ha tradito. (Enrico Faggiano)