TIMOTHY CAVICCHINI FEAT. OSTETRIKA GAMBERINI  "Nudi e perpendicolari"
   (2018 )

Gli Ostetrika Gamberini li ho visti dal vivo. Sono (forse erano) una cover band, molto brava e capace di spaziare in molti generi; all'epoca erano noti per far scatenare tutti con lo ska. Esecutori anche di un'irriverente versione ska di ''Hotel California'' degli Eagles, nella loro scaletta passavano anche a musica più dura, metal e rock alternativo. E qui sta il punto di contatto con Timothy Cavicchini, il cantante che da qualche anno ha sostituito il precedente frontman. Noto ai più come concorrente di "The Voice" nel 2013 ed arrivato secondo, Cavicchini da quell'anno ha pubblicato alcuni singoli (come "Kattivo"), che ora riversa nel suo vero e proprio disco d'esordio, "Nudi e perpendicolari", prodotto a furor di popolo attraverso il crowdfunding. Le undici canzoni contenute nell'album sono una proposta coesa e chiara: pop rock italiano, abbastanza riconoscibile, dove gli Ostetrika Gamberini, maestri nel sapersi adattare, qui mantengono una posizione in sordina, per lasciare protagonista la voce di Timothy, che porta un'attitudine somigliante un po' alla protervia di Gianluca Grignani. Il pensiero al "Joker" e ai suoi "Campi di popcorn" arriva specialmente con "Disteso sui miei guai", dove Cavicchini assume la stessa posizione sul divano: "Disteso sui miei guai non mi sveglierò mai". "Ti rubo gli occhi" mostra la sfacciataggine nel testo: "Ti rubo gli occhi per un'ora, non ho bisogno di una scusa, mi basta solo averti per metà". Ritmi diritti e regolari accompagnano parole per lo più d'amore e contro i sorrisi finti, come in "Maschera". "Senza se" racconta l'affrontare della fine di una storia, dal punto di vista carnale: "Non sei più sorgente d'acqua che disseta le mie labbra, non sei più fiume di porpora a colorarmi il sangue". Il ritornello celebra la vita, ma all'inizio sembra ingannare l'orecchio quasi citando Battisti: "Io vivrò senza... se". L'andamento melodico strizza l'occhio al pubblico che ama Nek. "Mondo Hotel" è un pezzo orecchiabile, sembra pensato per l'apertura dei concerti: "Benvenuti al Mondo Hotel, tu parcheggia dove vuoi...", descrivendo la dimensione musicale come "un bel sogno lucido ad occhi aperti". Giocando sul proprio aspetto bello e dannato, diciamo johnnydepposo, Timothy si diverte anche a scrivere pezzi esplicitamente da maschio alfa, rivolti a una donna romantica: "Lì, dove il mare infrange le sue onde, ti troverò!". Fortunatamente c'è anche un riff un po' più battuto ed incisivo, quello di "Un giorno impossibile", e qui le parole passano chiaramente in secondo piano: "Poveri noi, pieni di guai, se questa è la storia non finisce mai...". E, come da copione, in chiusura arriva il pezzo di media velocità, "Fidati di me", con il suo crescendo di intensità e la carica positiva del testo: "Io ci credo ai miracoli, dai!". Le strofe sono impreziosite dalla chitarra con tremolo nell'arrangiamento. L'album "Nudi e perpendicolari" è calibrato alla perfezione tra brani lenti e brani veloci. Forse, forti del consenso popolare, Timothy e gli Ostetrika vogliono giocare sul sicuro, mettendo insieme un lotto di brani che di certo faranno colpo sui ragazzi e soprattutto sulle ragazze, con il sound limato dentro gli standard del mercato; agli occhi di uno più grande e curioso, la costruzione diviene così palese che si fa un po' stanca maniera. La voce di Cavicchini è convincente, e gli Ostetrika Gamberini sono una band in gamba: per ora va bene, ma sappiamo che possono fare molto di più. (Gilberto Ongaro)