EUCALYPTUS  "Minoa linear A"
   (2019 )

La Lineare A è una lingua antica, del popolo cretese. Recentemente decifrata, è stata d’ispirazione per gli Eucalyptus, band californiana che propone una musica vicina come spirito allo shoegaze, ma come sonorità puramente dedite all’ambient. “Minoa linear A”, uscita per False Industries, si presenta come la prima parte di un lavoro doppio, la seconda uscirà nel 2020. La fascinazione per una lingua simbolica e difficile, viene tradotta in musica da tracce costituite essenzialmente da fondi statici, mari sonori e sontuosi, fin dal primo brano “Aegea”. Fluttuiamo nelle vibrazioni dei suoni. Come nel seguente “Undecipherable inscription”, i cambi di armonia ci sono, ma sono talmente dilatati da risultare inafferrabili. “Saffron is stigma” ad esempio, sembra essere un tema iper rallentato, fino a non essere percepito come una melodia. Altri brani, come “The horns of consecration”, sono costituiti da suoni più “piccoli”, meno avvolgenti, e risultano come la rappresentazione di un oggetto nel vuoto, di un simulacro. In “Quince and pomegranate” invece torna forte l’elemento ambientale, che diventa luminoso come una visione. “Loincloth removal” assomiglia lontanamente al suono delle canne d’organo, pesantemente ritoccate. Le risonanze di “Reach the Cyclades” hanno un’eco di Eno, e “Sacred grove” è un inesorabile inacidimento di un suono minaccioso e statico. Ogni forma è libera e aperta, ma costantemente cangiante. Ad occhi chiusi si può percepire perfino la Terra che si muove sotto di noi. Se si voleva descrivere un meta luogo, si è aumentata la percezione del luogo reale, la sensibilità verso il circostante. Il che è un gran bel risultato! (Gilberto Ongaro)