FRANCESCO GIUNTA  "Troppu very well"
   (2019 )

A sette anni di distanza dal suo ultimo lavoro discografico, è tornato il cantautore siciliano Francesco Giunta, con un album intitolato “Troppu Very Well” che si propone di riassumere trent’anni di musica, cultura drammaturgica e poesia. Come si può facilmente dedurre dal titolo, Giunta ricorre spesso al dialetto e a un umorismo fine, tipicamente siciliano, per mescolare storie quotidiane, teatro e un pizzico di satira, in un album calato perfettamente all’interno di una realtà geografica a volte difficile, ma incredibilmente bella e affascinante. I pezzi di “Troppu Very Well” sono sedici, a cui si aggiungono cinque interludi parlati, e sono idealmente suddivisi in quattro blocchi tematici, che scandiscono l’opera e ammorbidiscono gli stacchi: da “U Cappidduzzu” a “Vucciria (1-6)” si parla della città di Palermo e del suo dialetto, da “Tanuzzu Omu Di Paci” a “[C’era una Filastrocca]” (7-13) si passano in rassegna alcuni personaggi a tratti macchiettistici, ma che sembra di conoscere e apprezzare, mentre i successivi tre brani (“A Firmata i l’Otobus”, “Che Bella La Spiaggia” e “Mi Mettu Cca’”) sono dedicati a situazioni paradossali, che regalano grandi sorrisi, prima di un finale all’insegna delle “canzoni a effetto”, fra cui spicca “Cola Scaliava La Calia”. Se a tratti la lingua può sembrare uno scoglio (per i non siciliani), il senso generale dei testi e dei racconti è quasi sempre desumibile, ma a conquistare è uno stile travolgente, riflesso di un sano divertissement che rappresenta un presupposto fondamentale per un lavoro così corposo e autentico. (Piergiuseppe Lippolis)