PUNK DUCALI  "Proiettili nella testa"
   (2020 )

Il Pan Ducale è un ghiotto dolce abruzzese, al quale si sono ispirati quattro baldi ragazzotti di Atri per ricavarne il nome della band, personalizzandolo col genere che trattano, ma con la precisa missione di attualizzare il punk, vestendolo di un certo livello di maturità. Dal frutto di questa concettualità nasce il primo album “Proiettili nella testa”, dopo l’e.p. di un decennio (!) fa: “Ironia di un gatto”. In cima alla lista albeggia “Sorrido anche senza te”, con un’intro grunge, ma l’enfasi che si auspica non si fa di certo attendere, mentre le guitars scaldano i muscoli per sostenere i carichi di lavoro su tutta la linea, senza (quasi) mai tirare il fiato. L’irruenza di “Ironia di un gatto” è un ottimo ripescaggio dal passato che graffia a perdifiato, come pure la title-track non concede sconti: anzi, i ragazzi sparano “Proiettili nella testa” come killer spietati, che non desistono nemmeno al cospetto di implorazioni di mani congiunte in preghiera. L’episodio minore di “La ragazza della prima C” non snatura di certo un cammino forgiato di grinta coesa nell’invettiva. Riprendono il giusto bandolo della matassa spiattellando schiaffoni nel mezzo della nervosissima “Ho sbagliato”, infischiandosene di ruffianerie e manierismi opportunistici. L’ingresso di “Politici” sembra dettato in sogno dai Dead Kennedy’s, benché i Punk Ducali sappiano, poi, proseguire la retta via con personalità e paraocchi. Giustamente dimezzano la tensione avvalendosi di “Anche le puttane hanno bisogno d’affetto”, per sferrare il “Brivido” finale: traccia più tendente al movimento “Oi!” che al punk. Con questo esordio, il combo abruzzese rimarca l’attitudine dello storico “Punk’s not dead”: non è sufficiente urlare a squarciagola con le chitarre distorte e le batterie che pestano a manetta, ma è basilare, in primis, stare al di là della barricata riluttando il sistema fuorviante, come un Jello Biafra (ex D.K.’s) che, dopo oltre 40 anni di carriera, non ci pensa proprio a dimettersi da emblematico militante del fronte: il suo non è spicciolo onanismo, ed è lapalissiano che i Punk Ducali lo abbiano ben capito, cementando l’ossatura e la base dell’ideologia che conta, conficcando “Proiettili nella testa” da ora in poi, a patto di non tacere un altro decennio. Raga: continuità e coerenza, please! (Max Casali)