ARIEL PINK'S HAUNTED GRAFFITI  "The doldrums"
   (2004 )

La cover del disco non mi convinceva affatto. Un ragazzo in mezzo ad un cimitero, poco rassicurante, mi venivano in mente i gruppi gothic del nord Europa. Invece totalmente il contrario. Ariel Pink debutta con la Paw Tracks con un cd casalingo, miscelando tutto quello che gli passava per la mente, sembra di ascoltare una radio che cambia continuamente stazione. Geniale o malato di mente? Tutti e due. All’interno dell’album si trova una sezione chiamata”Vital Pink” una sorta di album nell’album. Infatti non c’entra nulla con “The doldrums”, molto più soft e vintage nell’attitudine. Registrato con una chitarra, una tastiera e una batteria fatta con la propria voce, io corono Ariel Pink principe del LO-FI. (Matteo Preabianca)