FRANCESCA GEMMO & DANIEL KIENTZY  "Contours"
   (2020 )

Si chiama “Contours”, che sta per confini e/o sagome, ma potrei parlare anche di “colours”. Perché in questa composizione quasi geometrica, suddivisa in sei parti dalla durata quasi identica (poco più di 6 minuti ciascuna), Francesca Gemmo non segue un principio di complesse progressioni armoniche, o melodiche. L’aspetto più ampiamente approfondito è quello dei timbri, dei colori degli strumenti uniti. E così, in sei quadretti sonori, abbiamo insieme il giallo oro del sax di Daniel Kientzy, principale protagonista polistrumentista del disco, e grande esploratore di tutti e sette i membri della famiglia dei sassofoni, assieme a Luc Balestro al sax alto; l’azzurro del flauto traverso di Cécile Marchand; il verde della viola spesso in tremolo, alla quale corrisponde il terra bruciata della chitarra classica, spesso rasgueada, di Wim Hoogewerf; il rosa antico del mellotron di Giuseppe Giuliano, che puntella costantemente la composizione di accordi sospesi. Infine la stessa Francesca Gemmo al suono trasparente del pianet, piano elettromeccanico dal suono tintinnante. Una tessitura abilmente cucita, dove Kientzy al sassofono è di un’espressività da attore teatrale, in una recitazione astratta. I suoni dialogano fra di essi e col silenzio circostante, in una sospensione febbrile che, nonostante sia composta su partitura, suona libera e improvvisata. Naturalmente i colori attribuiti agli strumenti sono personali, ognuno può percepire qualcosa di diverso. Ma la sensazione di stare appesi a musica liquida e vorticosa, senza un pesante baricentro, credo sia valida per tutte le orecchie. (Gilberto Ongaro)