CASABLANCA  "Il lato oscuro"
   (2022 )

I Casablanca tornano quattro anni dopo “Pace, violenza o costume” con il loro terzo album: “Il lato oscuro”. La band capitanata da Max Zanotti (ex-Deasonika) porta alle nostre orecchie 11 tracce che insieme indossano una veste decisamente rock con sfumature di stoner.

I Casablanca hanno un’attitudine stilistica, ideologica e qualitativa davvero unica. Nelle loro produzioni (tra cui questo album) si percepisce pura autenticità, verità non plastificata, buttata sul tavolo pronta a soddisfare le nostre emozioni, e questo la rende una delle migliori realtà del panorama nazionale.

La penna di Max non delude mai, riesce a toccare corde inesplorate nell’ascoltatore, tempesta e quiete allo stesso tempo, sostenuto da una vocalità ancora più matura che si esalta nelle tonalità tipiche dello stoner.

Il gruppo composto da Stefano Facchi (batterista, anche lui ex Deasonika), Antonio Mesisca (basso) e Rosario Lo Monaco (chitarra) hanno immagazzinato l’energia del live e l’hanno portata con grande maestria in queste composizioni, un muro di suono molto ben arrangiato, senza troppi fronzoli, andando dritti allo stomaco.

''Il lato oscuro'' ci parla dell’ipocrisia dei nostri tempi, dell’omologazione di una società che cerca di piacere seguendo i trend sui social: “Il futuro è oscuro per chi si omologa”, come recita ''Il cane cieco''.

Questo lavoro è arricchito da due importanti ospiti femminili: Alteria e Giusy Ferreri, la prima decisamente a suo agio, la seconda vi sorprenderà. Un album audace anche nella distribuzione, ma che incarna perfettamente “l’anarchia” dei Casablanca, infatti l’album intero NON è disponibile nelle piattaforme digitali ma potrete acquistarlo in formato CD, musicassetta e vinile. Da segnalare anche il bellissimo artwork dell’album, composto da due opere originali dell’artista Rufoism.

Gentili ascoltatori, c’è solo da ringraziare Dio che esistano ancora persone che fanno musica in questo modo, diffondete il verbo e sostenete la musica vera, i Casablanca per iniziare. (Silvio Mauro)