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news - rassegna stampa

28/02/2007   SANREMO 2007: LE SENTENZE DELLA SECONDA SERATA
  Promossi tra i giovani Romina Falconi, Sara Galimberti, Elsa Lila e Fabrizio Moro

Johnny Dorelli, tornato al festival dopo 38 anni, capace di emozionare con il suo swing alla Sinatra in 'Meglio così' e di far alzare in piedi la platea, il palcoscenico trasformato in 'Cabaret' con la complicità della Hunziker, il ricordo del prete anti-mafia Don Pino Puglisi fatto dal duo siciliano Ficarra & Picone e l'incidente della bestemmia sfuggita in diretta tv da un microfono aperto, la rivelazione Fabrizio Moro (foto) che con 'Pensa' dedicato a Falcone e Borsellino ha messo d'accordo tutti, platea e stampa. Questi i momenti più importanti della seconda serata del festival finita con un non lieve ritardo sulla scaletta. Dorelli, sotto lo sguardo della bella moglie Gloria Guida, ha fatto un ritorno trionfale al Festival di Sanremo vinto due volte, nel 1958 con 'Nel blu dipinto di blu' insieme a Domenico Modugno, bissato l'anno dopo con 'Piove'. 'Meglio così' concilia melodia italiana e ballad jazzistica e permette da Dorelli di sfoggiare la sua preparazione di crooner. Tosca ha offerto una intensa performance con 'Il terzo fuochista', uno dei pezzi più originali del Festival, un omaggio a Gabriella Ferri. Paolo Meneguzzi con 'Musica' si è avventurato con risultati incerti nel territorio di gruppi come gli Europe. Marcella e Gianni Bella hanno presentato 'Forever (per sempre)', uno dei brani più deboli del Festival. Gli Stadio con 'Guardami' hanno proposto un brano più da cantautore che da band. Ficarra e Picone, il duo comico siciliano diventato celebre grazie a 'Zelig' ha esordito così all'Ariston: "qui sono passati i comici più famosi, è stato detto tutto, l'unica cosa di nuovo che possiamo dire è cacca". E passandosi le battute hanno proseguito: "Pippo Baudo, ancora lui? Si vede che il tempo non passa mai. E chi c'é come cantanti? Al Bano, Milva, Johnny Dorelli. Ah, lo dicevo io che hai visto una replica". L'inizio della manifestazione ritarda per una edizione straordinaria del telegiornale: il Governo ha ottenuto la fiducia. E su questo rilanciano i due comici: "Hanno fatto il Prodi bis" afferma Picone. "E perché - risponde Ficarra - il primo gli era uscito bene?". Nel festival dei grandi ritorni anche il primo ospite straniero di questa serata è stato un gruppo 'di ritorno': i Take That. Quest'anno, senza il loro celebre ex amico (Robbie Williams, n.d.r.), hanno indovinato un pezzo 'Shine' che li ha riportati nelle classifiche e al Festival, dove non è stato possibile evitare il contrasto tra l'accoglienza isterica di 11 anni fa e il malinconico poster esibito da tre fan irriducibili dentro l'Ariston. Al Bano ha pagato il suo tributo all'emozione stasera, cantando senza le sue abituali esplosioni vocali 'Nel perdono'. Paolo Rossi è tornato per cantare a modo suo 'In Italia si sta male', un inedito di Rino Gaetano. Amalia Gré si é fatta un nome come interprete cresciuta nel jazz e poco avvezza a concessioni popolari: 'Amami per sempre' è un'apertura al pop. Fabio Concato con 'Oltre il giardino' ha un testo molto bello, la storia di un cinquantenne rimasto brutalmente senza lavoro. La sua scelta di venire al festival con un ballata senza fronzoli è un meritevole atto di coraggio. Sono infine passati alla finale di venerdì altri quattro giovani: Romina Falconi, Sara Galimberti, Elsa Lila e Fabrizio Moro. Esclusi quindi Patrizio Bau’, FSC e l'ottimo Pier Cortese, il cui brano ('Non ho tempo'), se non ha riscosso le simpatie delle giurie, sarà sicuramente uno dei prossimi tormentoni radiofonici. (Ansa)