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05/03/2019   THE PRODIGY
  Keith Flint, il leader della band, si è ucciso: ecco i motivi del tragico gesto

E’ stato trovato morto nella sua casa inglese di Essex, Keith Flint, il cantante dei Prodigy. Aveva 49 anni ed è morto suicida, come ha subito dichiarato Liam Howlett dei Prodigy in un post su Instagram. The Prodigy è un gruppo musicale britannico, formatosi a Braintree nel 1990. Riconosciuti anche come il gruppo che ha contribuito a diffondere la cultura rave a livello mediatico, sono stati, con i Chemical Brothers, Fatboy Slim, The Crystal Method e altri, tra i maggiori esponenti del big beat degli anni novanta. A partire dalla seconda metà degli anni novanta i singoli e gli album del gruppo hanno iniziato ad avere un’influenza sempre più significativa sulla musica elettronica. La band aveva pubblicato a novembre un nuovo disco, “No Tourists”. Keith Flint ha raggiunto il successo negli anni '90 con la band, il cui disco di maggior successo, ''The Fat of The Land'' del 1997, li ha portati all'attenzione della scena musicale mondiale. Flint ha iniziato come ballerino, e poi come cantante proprio con ''The Fat of the Land''. Nel giugno 2004, a Milano, fu protagonista di una passerella choc per Versace. Partito come ballerino dei Prodigy, è poi diventato vocalist del gruppo britannico. Flint era famoso per la sua energia e carica soprattutto in video iconici come ''Breathe'', ''Firestarter'' e ''Smack My Bitch Up''. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, nella serata di domenica scorsa il cantante dei Prodigy si sarebbe impiccato nella sua villa di campagna nell’Essex ed è stato ritrovato morto lunedì mattina da un suo collaboratore. Negli ultimi giorni Flint avrebbe contattato più volte l’ex moglie Mayumi Kai per cercare di riconciliarsi con lei: il cantante avrebbe anche deciso di posticipare la vendita della villa in cui viveva nella speranza di poter recuperare il rapporto con la dj giapponese che, al momento della sua morte, si trovava nel suo paese d’origine. I due si sono separati un anno fa e stavano per procedere con il divorzio, per questo motivo il cantante aveva deciso di vendere la villa, della quale una parte, tra l’altro, è stata intestata all’ex moglie di recente. “Keith ha sempre sperato di poter recuperare con lei e per questo motivo le ha telefonato più volte negli ultimi giorni – ha raccontato al Sun una fonte vicina al cantante – l’ha implorata ma lei non ha cambiato idea e ha insistito per vendere la casa. Questo fatto ha distrutto Keith. Ovviamente non si può dare la colpa a Mayumi per questo ma sembra che Keith si fosse ormai convinto di non poter proprio andare avanti senza di lei”. Sebbene da fuori sembrasse tranquillo, Keith stava in realtà soffrendo molto ed era ormai ricaduto in depressione: domenica scorsa ha partecipato a una gara podistica e i presenti hanno raccontato che sembrava contento e soddisfatto di aver stabilito un nuovo record. Sembrava sereno anche dopo, quando è andato a pranzo in un pub con il suo personal trainer, solo poche ore prima del folle gesto: il cantante ha parlato e scherzato con i presenti e ha anche chiesto al suo allenatore di poter comprare delle bottiglie di birra e di sidro da poter portare a casa. Come testimoniano alcune foto scattate da uno de presenti, Keith era seduto accanto a un caminetto spento e proprio per questo ha anche scherzato con il fotografo a proposito del suo soprannome “Firestarter”, che è poi anche il titolo del pezzo che ha portato i Prodigy al successo. Il cliente del pub ha raccontato al Daily Mail: “Stavo pranzando con mia moglie e mio figlio al tavolo di fronte al suo. A un certo punto il mio bimbo ha lanciato una forchetta sul pavimento e Keith l’ha raccolta e gli ha detto ‘ciao’, scherzando poi con mia moglie su quanto accaduto”. “Keith sembrava davvero felice – ha continuato l’uomo - stava parlando con il suo personal trainer del record raggiunto durante la gara alla quale aveva partecipato quella mattina e di come si sentisse bene dopo quella corsa che gli aveva aperto i polmoni. Sembrava molto positivo e orgoglioso dei suoi progressi e del fatto che si sentisse in forma – ha continuato il cliente – non c’era nessun altro nel pub quindi lui non aveva alcun motivo per fingere di stare bene. Sono un suo fan e sono rimasto davvero scioccato quando ho saputo che si è tolto la vita solo poche ore dopo”. Keith era conosciuto nella cittadina di campagna dove viveva e dove, per un paio d’anni, ha anche gestito il Leather Bottle pub vicino a Chelmsford, dove spesso si recava a cavallo, di solito con il suo preferito che si chiama Blackie; come ha raccontato un barman che ha lavorato per lui in quel locale, molte volte è capitato che offrisse da bere o da mangiare ai clienti. Chiacchierava con tutti e non negava mai una foto ai suoi fan; organizzava spesso delle feste anche se preferiva tenere sempre separati il suo pub dai suoi impegni musicali. “Era sempre gentile con tutti – ha raccontato il barman – ma so che aveva i suoi demoni, che ha sofferto di depressione. Penso abbia vissuto un’infanzia difficile, suo padre l’ha disconosciuto. Ma era una persona molto riservata e non parlava mai di queste cose se non con gli amici più stretti”. Anche i suoi vicini di casa hanno raccontato che era sempre allegro e gentile con tutti: “Ma non puoi mai sapere cosa accade dentro alle persone – ha sottolineato uno di loro – è davvero tragico”. (Virgin Radio)