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news - rassegna stampa

21/01/2020   THE BOOMTOWN RATS
  ''Citizens Of Boomtown'' è il nuovo album della band irlandese dopo 36 anni, in uscita a marzo

The Boomtown Rats lanciano la prima canzone tratta da ‘Citizens Of Boomtown’, il nuovo album in studio della band irlandese dopo 36 anni. L'album uscirà il 13 marzo 2020 per BMG, in contemporanea con la pubblicazione da parte di Faber Music del libro di testi e ricordi di Bob Geldof ‘Tales Of Boomtown Glory’. Intitolato ‘Trash Glam Baby’, il nuovo singolo dei Boomtown Rats è stato scritto da Bob Geldof e prodotto dal bassista della band, Pete Briquette. La formazione dei Rats è quella originale, con Bob Geldof (voce), Pete Briquette (basso), Simon Crowe (batteria) e Garry Roberts (chitarra), con l'aggiunta di Alan Dunn (piano) e Darren Beale (chiarra). Bob Geldof: "Tempo fa ho scritto una canzone dedicata alle amazzoni che mi è capitato di conoscere calcando le scene alla fine degli anni '70: ‘She's So Modern’ fu un hit. ["She's so 20th century/She's so 1970s"]. Un millennio e due decenni più tardi, al S-Bend di Kings Road, quello scarabocchio che sarebbe diventato il World End e dove quelle ragazze popolavano i negozi di Lloyd Johnson e Vivienne Westwood, il glam è andato via, ha traslocato nell'East. Ma Vivienne è rimasta lì. Attualmente, di fronte e accanto al suo negozio Sex, ci sono 3 charity shop dove mi capita di andare per cercare delle belle maglie e cose del genere. Un sabato, nel 2017, incontro un ragazzino di 16 o 17 anni che parlava con una sua amica davanti alla cassa. Lei era stupenda: uno splendido ibrido di The New York Dolls e I primi Roxy Music. Completamente luccicante, una glitter ball vivente. Parlavano del fatto che fosse sabato, che non avevano nulla da fare ed erano a corto di soldi: la solita cantilena da weekend noioso. Lei non aveva un look consapevolmente “retrò”, appariva semplicemente magnifica e splendida come una giovane può esserlo. Non era una tipa bellissima (ma in realtà lo era), ma una normale ragazza della zona che aveva intuitivamente fatto suo il teatro dell'io che quella particolare zona del mondo ha sempre generato... dai bohemien del tardo 19esimo secolo agli anni '60 degli Stones, I Settanta dei Sex Pistol, gli Ottanta dei Duran Duran e del negozio di Antony Price e poi, molto meno, per il resto degli anni '90. Ma adesso lei era di nuovo qui a fare quella cosa unica che solo le ragazzine inglesi sono capaci di fare: una scontrosa e comune teenager inglese che diventa straordinaria. Doveva per forza finire in una canzone. Eccola. She's so 21st century..."