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11/03/2021   LUCIO DALLA
  Lo si scopre dopo 50 anni: ''4/3/1943'' fu ammessa a Sanremo ma non era un inedito

Il mondo, musicale e non, di Lucio Dalla è una continua scoperta. Anche a nove anni dalla sua morte. Aneddoti, storie, materiale inedito o recuperato dai cassetti non smettono di scrivere la storia di uno degli artisti più geniali della musica italiana. La stella di Lucio Dalla cominciò a brillare intensa nel 1971, quando si presentò a Sanremo con "4/3/1943", versione censurata per quel verso su Gesù Bambino che al festival venne ecumenicamente "addolcito" ("E anche adesso che bestemmio e bevo vino, per ladri e puttane sono Gesù Bambino" fu riscritto in "E ancora adesso che gioco a carte e bevo vino, per la gente del porto mi chiamo Gesù Bambino"), che diventò un successo senza età. "Era un brano che portavamo in giro già da almeno un anno, ma nessuno si accorse che non era un inedito. Per noi fu una grande soddisfazione arrivare al festival", rivela oggi Bruno Cabassi, membro degli Idoli, il gruppo che accompagnava in quegli anni Lucio Dalla. A 50 anni di distanza, Pressing Line e Sony Music rendono omaggio a Dalla con la riedizione dell'album ''Geniale?'' del 1991 con inediti registrati dal vivo tra il 1969 e il 1970 con gli Idoli, dopo le riedizioni degli storici album "Come è profondo il mare", "Lucio Dalla" e "Dalla" e della raccolta "Duvudubà". L'album, uno dei meno conosciuti del cantautore bolognese, torna da domani con una versione rimasterizzata, grazie a dei nastri ritrovati da Giorgio Lecardi, altro membro degli Idoli. Un modo per accendere i riflettori su un periodo cruciale, ma poco noto, e per ridare lustro anche al nome degli Idoli, "dimenticati troppo in fretta". "Una scoperta archeologica degna della Valle dei Templi: è il tesoro di Tutankhamon", la definisce Marino Bartoletti. Un viaggio alla riscoperta delle radici musicali dell'artista e del periodo che ha preceduto il suo successo, il pre-Dalla che però aveva già in sé tutto il Dalla che sarebbe venuto poi, con tutta la sua genialità e creatività, con le sue evoluzioni vocali e con la straordinaria capacità di stupire. "Lucio era imprevedibile - ricorda Cabassi -, una volta dovevamo fare una serata a Riccione e lui era senza voce: fischiò per tutta la sera. Un'altra volta in un club, non c'era il pianoforte e lui cantò sui dischi del juxebox. Indimenticabile anche quando una sera battibeccò con una ragazza che aveva tirato una manciata di coriandoli nel momento in cui lui aveva fatto un respiro, facendoglieli entrare in gola. Con lui era sempre una grande avventura". ''Geniale?'' è stato rimasterizzato partendo da quei nastri originali, con un lavoro certosino di Maurizio Biancani che spiega come si sia trattato di "un'operazione di restauro della preistoria di Lucio, ma non è di certo un disco per puristi dell'hi-fi. Piuttosto per chi vuole riscoprire Dalla, che, cantando in un finto inglese, riesce a usare la voce come strumento. Lo sporco e la distorsione che si possono sentire restituiscono l'immagine di quello che succedeva musicalmente in quel periodo". I cassetti di Dalla celano ancora molte sorprese e nei prossimi 2-3 anni, anche in coincidenza con gli 80 anni dalla nascita, sono molti i progetti che Sony - come racconta Paolo Maiorino che si occupa del catalogo - è pronta a sviluppare, senza escludere la possibilità di pubblicare materiale live mai uscito o qualche inedito recuperato dallo studio dell'artista (sarebbero state trovate 5 o 6 tracce). Come ad esempio ''La ragazza e l'eremita'', scritta da Paola Pallottino, che Dalla musicò e registrò ma non pubblicò mai, mentre ne uscì successivamente una versione di Angelo Branduardi. (Ansa)