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06/05/2021   NICK KAMEN
  Addio alla popstar, icona degli eighties, lanciata da Madonna

Poi arrivano notizie come queste, che se erano forse anche temute dagli ultras degli anni 80 che sapevano della sua malattia, fanno comunque capire che è finita un'epoca.

La morte di Nick Kamen (cancro, già annunciato due anni fa sui social dal suo entourage) fa tornare alla memoria chi dalla memoria aveva voluto fuggire via, per una delle storie che più simboleggiavano gli anni 80. Ovvero il modello che diventa prima famoso per i suoi occhi e per il suo fondoschiena, ricoperto da boxer mentre aspetta che la lavanderia gli renda i jeans senza i quali lui vivere non può. E poi perchè Madonna, affascinata da tutto il pacchetto, gli gira un brano, "Each time you break my heart", scartato dal recente uscito "True blue". Diventa un successo, che soprattutto in Italia porta il modello-fotografo-cantante a diventare, per qualche stagione, idolo incontrastato di adolescenti che fino a pochi mesi prima si erano scannate per i poster dei Duran e degli Spandau e che, cambiando diario scolastico, avevano bisogno di nuove fotografie.

Dal punto di vista musicale, Nick Kamen era un furbo miscelatore di brani inediti e tante, tante cover degli anni 50-60, come la successiva "Loving you is sweeter than ever", altro bagno di folla soprattutto dalle nostre parti. Insomma: sapeva dove andare a crearsi un repertorio, quando la signora Ciccone non aveva tempo per lui. Ne avrebbe trovato altro, invero, per i cori di "Tell me" (estate 1988), ma quando già Nick era diventato, praticamente, un fenomeno solo italiano.

Atteggiamento da figlio di Elvis, occhi chiari in bella mostra, avrebbe poi cercato di emanciparsi dal ruolo di bello-prima-che-bravo, ma sia "Move until we fly" del 1990 che "Whatever whenever" del 1992 andarono, come si suol dire, bene ma non benissimo. Anche se "I promised myself" funzionò e anche se "You're not the only one", primavera 1992, aveva video e produzione che avrebbero meritato altra fortuna. Ma le liceali, ormai trasferitesi all'università, non avevano più diari ove mettere le sue foto.

A quel punto, Nick Kamen decise di sparire. Darsi alla pittura, ma soprattutto non darsi, in nessun modo, alla musica. Bypassato qualsiasi tipo di remake, di revival o nostalgia, non ne sono avute più tracce nè foto (clamoroso, per un ex modello): nemmeno un profilo twitter, una pagina personale di FB, niente di niente. Tanto che il corto circuito mediatico è nato da un post di Boy George, che all'epoca andava in giro con le sue foto attaccate al basco.

Alla fine, Nick non sarà stato un personaggio chiave degli anni 80, anche se in Italia, come detto, prese il testimone di "bello da poster" lasciato vacante da Simon e Tony. Però ci spiega come, all'epoca, bastava uno spot pubblicitario per diventare una star. (Enrico Faggiano)