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news - rassegna stampa

16/01/2024   BRUCE SPRINGSTEEN
  Sta lavorando a un film dedicato alla realizzazione dello storico album ''Nebraska''

Bruce Springsteen sta lavorando ad un film, l’adattamento per il cinema del processo di scrittura e registrazione del suo sesto album, ''Nebraska'', uscito il 30 settembre 1982. È un disco fondamentale nella carriera di Springsteen e di tutto il rock americano, una raccolta di storie di perdenti e disperati sullo sfondo di una America immensa e solitaria, simboleggiata dall’immagine sulla copertina, in grado di raccontare in un solo scatto in bianco e nero (una strada innevata che si allunga nel nulla scattata da dietro il finestrino i un automobile) Oltre ad uno dei momenti più alti della sua narrativa per immagini, ispirata alle storie raccolte nel saggio del 1980 ''Storia del Popolo Americano'' dell’intellettuale Howard Zinn intitolato del 1980, ''Nebraska'' è anche l’album in cui Bruce Springsteen si avvicina all’essenza stessa della musica americana, alle radici folk dei suoi riferimenti Bob Dylan e Neil Young, alla forza espressiva delle canzoni come racconto del reale.

''Nebraska'' è acustico, minimale, sferzante e allo stesso tempo malinconico e sublime, e con brani come ''Highway Patrolman'', ''Johnny 99'', ''Atlantic City'' e ''Open all Night'' che parlano di serial killer, criminali per disperazione e clan mafiosi della costa del New Jersey, gioco d’azzardo, famiglia e corse in macchina per incontrare una ragazza conosciuta in un fast food, diventa subito un classico della musica americana. È un momento importante nel percorso umano di Springsteen che nell’ottobre 1980 ha pubblicato l’album doppio ''The River'' con cui, come ha detto, ha voluto «Esplorare le cause economiche e sociali che hanno determinato la storia della mia famiglia» e ha fatto un grande ritratto dell’America di fine anni settanta vista dalla parte degli sconfitti del Grande Sogno Americano. ''The River'' è il suo più grande successo, numero uno in classifica in America per quattro settimane. e con il primo singolo ''Hungry Heart'' porta Springsteen per la prima volta nella Top Five delle hit di Billboard arrivando al numero cinque. Dopo ''The River'', Bruce si chiude in sé stesso, si rifugia dal successo a Colts Neck in New Jersey, compra un registratore a 4 piste Tascam e scrive e registra le canzoni da solo a casa con la chitarra acustica e un registratore a quattro piste.

L’idea è di portare le canzoni in studio a New York e suonarle tutte in versione elettrica con la E Street Band, fa una session leggendaria nell’aprile 1982 ancora inedita, con in più ''Pink Cadillac'', ''Born in the USA'' e ''Downbound Train'', ma alla fine Bruce decide di pubblicare i demo così come sono, sfidando il mercato discografico nel nome dell’autenticità e realizzando il suo capolavoro folk in equilibrio perfetto tra realismo, disperazione e redenzione. Una storia da film di un artista in cerca di sé stesso, che Springsteen vuole realizzare con Scott Cooper, regista di ''Crazy Heart'', film del 2009 ispirato alla storia del cantante country Hank Thompson interpretato da Jeff Bridges, premiato con un Oscar come miglior attore. (Virgin Radio)