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03/12/2025
03/12/2025 CANTARE FA BENE ALLA SALUTE
Lo dice la scienza, per la precisione uno studio di Cambridge
Cantare fa bene al corpo e alla mente, e farlo in gruppo può moltiplicarne i benefici. Lo conferma un articolo della BBC, secondo cui unirsi ad altri in canti e cori non solo rafforza le relazioni sociali, ma ha effetti positivi sul cervello, sul cuore e sul sistema immunitario.
Alex Street, ricercatore del Cambridge Institute for Music Therapy Research, spiega che “cantare è un atto cognitivo, fisico, emotivo e sociale”. Gli studi dimostrano che anche perfetti sconosciuti possono creare legami profondi dopo un’ora di canto insieme. Oltre alla coesione sociale, il canto apporta benefici fisici: migliora la respirazione, la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna, attiva il nervo vago e stimola il rilascio di endorfine, responsabili della sensazione di piacere e del sollievo dal dolore.
Il canto coinvolge ampie reti neuronali in entrambe le metà del cervello, attivando aree legate al linguaggio, al movimento e alle emozioni. L’attenzione alla respirazione rende il canto un efficace riduttore dello stress. Secondo Street, “le risposte di benessere si riflettono nelle voci più luminose, nelle espressioni facciali e nella postura”.
I benefici non si limitano al canto individuale: cantare in coro o in gruppo sembra avere effetti più potenti sul benessere psicologico rispetto al canto solitario. Per questo, in ambito educativo e terapeutico, il canto viene utilizzato per sviluppare cooperazione, regolazione emotiva e linguaggio nei bambini, così come per supportare pazienti con condizioni croniche come Parkinson, ictus, demenza o long Covid. Studi hanno dimostrato che programmi di canto e esercizi vocali possono migliorare la respirazione, l’articolazione e la qualità della vita di queste persone.
Cantare può rappresentare anche un’attività fisica paragonabile a una camminata veloce: l’associazione tra respirazione controllata, postura e uso dei muscoli lo rende un allenamento per cuore e polmoni. Gli effetti positivi si estendono alla neuroplasticità: cantare aiuta il cervello a creare nuove connessioni, facilitando la riabilitazione del linguaggio dopo traumi cerebrali o ictus. La storia dell’ex deputata statunitense Gabrielle Giffords, che ha recuperato capacità linguistiche utilizzando canzoni della sua infanzia, ne è un esempio emblematico.
Infine, il canto potrebbe avere un ruolo nella prevenzione del declino cognitivo negli adulti, stimolando memoria verbale e attenzione sostenuta, anche se servono ulteriori studi su larga scala per confermarlo. (SentireAscoltare)