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02/12/2025   BILLY IDOL
  Il grande rocker britannico/statunitense (40 milioni di dischi venduti) compie 70 anni, sempre vissuti sul palco

Billy Idol, pseudonimo di William Michael Albert Broad, compie 70 anni: è nato infatti a Londra il 30 novembre 1955, è quindi britannico, anche se dal 2018 è cittadino statunitense. Dapprima frontman della punk rock band Generation X, raggiunse grande notorietà durante la sua carriera solista negli anni ottanta, grazie a brani come ''White Wedding'', ''Rebel Yell'', ''Eyes Without a Face'', ''Dancing With Myself'' e ''Flesh For Fantasy''. Idol ha venduto 40 milioni di copie nel mondo. Nato nel quartiere di Stanmore, da un commerciante, prese il soprannome di Billy Idol nel tardo 1976, ispirato da un episodio avvenuto in adolescenza: quando era a scuola, l'insegnante gli consegnò un compito che lui aveva sbagliato con sopra la scritta in caratteri cubitali ‘William is idle’ (William è un fannullone). Da notare che in inglese entrambi i termini si pronunciano alla stessa maniera (‘aidol’) con la differenza che ‘idle’ significa ‘pigro, ozioso, sfaccendato’, mentre ‘idol’ si traduce con ‘idolo’.

Negli anni in cui il punk cominciava a sconvolgere le regole del rock e della musica, Idol comincia la sua carriera musicale: nel 1976 era entrato nei futuri Siouxsie and the Banshees (ancora non avevano scelto questo nome). Si era anche aggregato al Bromley Contingent of Sex Pistols fans, un gruppo di fan che seguiva i Sex Pistols nei loro concerti. E fu proprio per un servizio televisivo sui fan dei Sex Pistols, nel 1977, che Idol si trovò catapultato con una chitarra in mano sul palco insieme ai Chelsea, band hardcore guidata da Gene October e in cui suonavano anche Tony James, già bassista dei London S.S. e in seguito dei Sigue Sigue Sputnik, ed il batterista John Towe. L'esibizione fu un successo e la formazione dei Chelsea venne confermata in blocco da October. Anche questa esperienza ebbe vita breve, in quanto Idol e Tony James lasciarono la band per fondare, insieme al chitarrista Bob Andrews e al batterista Mark Laff, un proprio nuovo gruppo: i Generation X, nome scelto dallo stesso Idol (preso da un libro di sociologia trovato nella biblioteca della madre) con Idol che passò dalla chitarra alla voce.

Per quanto si trattasse di un gruppo punk, i Generation X si ispiravano al pop britannico della metà degli anni sessanta, in forte contrasto con i loro coetanei molto più militanti. Idol affermò: «Noi dicevamo l'opposto dei Clash e dei Pistols: loro cantavano 'No Elvis, Beatles né Rolling Stones', ma noi eravamo onesti su quello che ci piaceva: la verità era che tutti stavamo costruendo la nostra musica sui Beatles e sugli Stones». Non a caso furono uno dei primi gruppi punk ad apparire in televisione a Top of the Pops, sulla BBC. I Generation X firmarono con la Chrysalis Records e pubblicarono tre album, apparendo pure in un rockumentary del 1980 ''D.O.A.: A Rite of Passage'' di Lech Kowalski. La personalità di Idol era però troppo grande per poter essere compressa nei Generation X (che divennero Gen X alla fine degli anni settanta): la produzione si ammorbidì progressivamente scivolando sul commerciale, finché nel gennaio 1981 Idol abbandonò il gruppo (che si sciolse) per trasferirsi a New York, dove, guidato dall'abile manager Bill Aucoin, cominciò la sua carriera solistica in collaborazione con Steve Stevens, Phil Feit e Steve Missal.

La carriera da solista di Idol cominciò con l'EP ''Don't Stop'' del 1981, che conteneva i brani ''Dancing with Myself'' dei Generation X (originariamente registrato per il loro ultimo album ''Kiss Me Deadly'') e ''Mony Mony'', cover di Tommy James & The Shondells. Nel luglio 1982 uscì il suo album d'esordio, l'eponimo ''Billy Idol''. L'album riscosse un successo inaspettato grazie anche alle hit ''White Wedding'' e la stessa ''Dancing with Myself'', che fecero di Idol una presenza fissa nelle rotazioni di MTV. Nel 1983, nel tentativo di sbarcare anche sul mercato americano, l'etichetta di Idol pubblicò ''Dancing with Myself'' negli Stati Uniti con un video diretto da Tobe Hooper e che fu trasmesso su MTV per sei mesi. Il secondo album di Billy Idol, ''Rebel Yell'', uscito nel 1983, ebbe grande successo e proiettò Idol tra le superstar musicali negli Stati Uniti. Successivamente la hit sbancò anche le classifiche europee, soprattutto in Germania, Italia, Svizzera e, più tardi, Regno Unito. L'album ottenne un successo planetario ed è considerato il culmine della sua carriera: i singoli ''Eyes Without a Face'', ''Flesh For Fantasy'' e l'omonima ''Rebel Yell'' balzarono in vetta alle charts di tutto il mondo, divenendo alcune canzoni simbolo del pop rock anni '80. Alcune tracce dell'album furono utilizzate anni dopo come colonna sonora di ''Big'', commedia del 1988 diretta da Penny Marshall con Tom Hanks.

Nel 1986 uscì il suo terzo album, ''Whiplash Smile'', che conteneva le hit ''To Be A Lover'', ''Don't Need A Gun'' e ''Sweet Sixteen''. Il 6 febbraio 1990, all'angolo tra Gordon Avenue e Fountain Avenue ad Hollywood, Idol fu coinvolto in un serio incidente motociclistico che gli costò quasi una gamba: mentre tornava a casa di notte dal suo studio di registrazione, non si fermò ad un segnale di stop e fu centrato da un'auto: fu necessaria l'applicazione di una placca d'acciaio. Poco prima dell'incidente il regista James Cameron lo aveva selezionato per recitare nella parte di T-1000 in ''Terminator 2 - Il giorno del giudizio'' ed aveva già disegnato delle storyboard a sua immagine, ma chiaramente l'incidente impedì ad Idol di accettare. Sempre nel 1990 Idol registrò da solo (senza Stevens) il successivo album, ''Charmed Life'' (1990) che si rivelò un altro successo. Da questo album venne estratto un video per il singolo ''Cradle of Love''. Dato che Idol non era ancora in grado di camminare, fu ripreso sempre dalla cinta in su. Gli anni Novanta non furono favorevoli per Billy, dato che la scena pop rock che aveva caratterizzato il decennio precedente stava lentamente svanendo: trascorse un periodo di depressione, nel quale iniziò ad assumere droghe sfiorando nel 1994 la morte per overdose di GHB. Superato questo brutto periodo, Idol si dedicò completamente alla famiglia, essendo divenuto da poco padre.

Nel 2001 fu pubblicato un nuovo Greatest Hits, in cui figurava anche una cover di ''Don't You (Forget About Me)'' di Keith Forsey e Steve Schiff. In effetti Forsey e Schiff avevano originariamente scritto questa canzone pensando ad Idol, che però all'epoca aveva declinato il brano che finì quindi ai Simple Minds, i quali ne fecero un successo planetario nel 1985. A quasi 12 anni dall'ultimo album registrato in studio, nel marzo 2005 uscì il suo sesto album (settimo se si considera l'EP del 1981) ''Devil's Playground'', che raggiunse la posizione n. 46 nella Billboard 200: poi nel novembre 2006 Idol pubblicò un album natalizio intitolato ''Billy Idol: Happy Holidays''. Ha poi pubblicato il suo ottavo album in studio ''Kings & Queens of the Underground'' nell'ottobre 2014, e nello stesso mese fu pubblicata l'autobiografia di Idol, intitolata ''Dancing with Myself'', diventando un best seller del New York Times.

Il 7 gennaio 2023 gli è stata dedicata una stella sulla Hollywood Walk of Fame. Dopo di che, a distanza di 11 anni dall'ultimo album, Billy Idol è ritornato sulle scene musicali con il nuovo album "Dream Into it", uscito il 25 aprile 2025 e avente come ospiti al suo interno la cantante Joan Jett e Avril Lavigne.