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news - rassegna stampa

07/03/2008   VASCO ROSSI
  Anteprima di tutti i brani del nuovo album su un sito tedesco!

E' apparsa, su uno store online tedesco, all'indirizzo http://www.musicload.de/album/3206794_2/ vasco-rossi/il-mondo-che-vorrei/item.html, la tracklist definitiva e un'anteprima di trenta secondi per ogni brano del nuovo album di Vasco Rossi, "Il mondo che vorrei": di seguito, la scaletta delle canzoni con una breve descrizione. "Il mondo che vorrei": l'estratto dalla title track, messa in apertura, ci restituisce un Vasco più "meditativo" del solito, che fa accompagnare la sua voce da un tappeto di synth e da un delicato arpeggio di pianoforte, che introduce un'apertura che sembra essere un ritornello. "...ed è come quello che non si direbbe che direi / quando dico che non è così il mondo che vorrei...". "Vieni qui": si cambia marcia, ma non troppo. Compaiono le chitarre ma non si va oltre al mid-tempo: "So che non è così / quello che avevo in testa / non ci puoi fare niente / la vita non si ferma". "Gioca con me": occorre aspettare la terza traccia del Cd per assistere alla prima vera "esplosione rock" del disco. In "Gioca con me" le chitarre la fanno da padrone, supportate da una ritmica serratissima. "Allora dai, gioca con me / fare l'amore è molto semplice / non c'è nessun perché...". "E adesso che tocca a me": si ritorna ad atmosfere vicine a "Il mondo che vorrei". Il tappeto è fornito da tastiere e acustiche, mentre il cantato si fa più rilassato e disteso. "Adesso che ho capito / come va il mondo / che cosa me ne faccio / della sincerità... adesso". "Dimmelo te": da una strofa prima distesa, poi "stoppata" ma energica, si prepara un crescendo che - lascia presupporre l'anteprima - sfoci in un ritornello piuttosto "aperto" e vigoroso. "Ho perso la memoria / e non so più perché / dimmelo te, quello che conta / cosa succede intorno a me / che cosa importa / io non riesco neanche più / a capire che cos'ho / se non viene un angelo". "Cosa importa a me": il titolo riprende un verso del brano precedente, ma - musicalmente - le atmosfere cambiano completamente: si torna al rock, alle ritmiche ossessive e alle chitarre in gran spolvero tra riff e accordi distorti. "Che cosa importa a me? / Dimenticare non è facile / ma perdonare è più difficile / che cosa importa a me?". "Non vivo senza te": ballata acustica piuttosto strana, con ritmiche elettroniche ed in sottofondo quello che sembrerebbe essere un coro maschile (forse sintetico) piuttosto cupo, ma - immaginiamo - con un'apertura sul ritornello. "Dovrei pensare in termini di mesi, forse di anni / sarebbe il tempo per dimenticarti, non voglio neanche pensarci / non vivo senza te". "Qui si fa la storia": si torna al rock. Strofa stoppata pronta ad esplodere, apertura distorta e sontuosa, con overdrive in primo piano. "Lascia che ti spieghi che forse non lo sai / stupido non fare così / non sciupare il tempo...". "Colpa del whisky": si abbassano i volumi, tornano le chitarre acustiche e le ritmiche sintetiche, ed i fan del Blasco della prima ora riconosceranno in "Colpa del whisky" vecchi cavalli di battaglia del rocker di Zocca. "...Ma dai scherzavo, dai, cosa ti salta in mente? / ricordo il tuo nome perfettamente / ce l'ho stampato in testa fin da quando t'ho veduto / t'amavo da prima, prima ancora averti conosciuto...". "Non sopporto": dopo una breve pausa, ancora rock. Riff di chitarra affilati, veloce disegno di batteria tra cassa e timpano sul fill, basso "quadrato" e un po' di sana autocritica: "...non sopporto quelli come me / quelli che si fidano di sè...". "Ho bisogno di te": ballata "discretamente" elettrica, della quale l'anteprima non lascia scorgere se non un passaggio, durante il quale Vasco canta: "...te, che hai bisogno di me (X 3) / forse qualcuno non ha mai avuto bisogno di niente...". "Basta poco": dulcis in fundo, il brano - già pubblicato - che il pubblico conosce benissimo. (Musica Italiana)