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news - rassegna stampa

24/11/2008   THE BEATLES
  Per il quarantennale del 'White album' vengono riabilitati dall'Osservatore Romano

La famosa frase di John Lennon "I Beatles sono più famosi di Gesù Cristo" non aveva certo bisogno di una riabilitazione ufficiale, dal momento che appartiene a un periodo preciso della storia del costume. Ad ogni modo il quotidiano del Vaticano, l'Osservatore Romano, è tornato sull'argomento sabato, con un articolo di Giuseppe Fiorentino e Gaetano Vallini che ha reso giustizia proprio alla grandezza dei Fab Four, nell'anniversario dell'uscita del celebre "White Album" del 1968 (nell'immagine la copertina della rara edizione numerata in vinile). E le famose parole di Lennon pronunciate nel 1966, che tanto scandalo provocarono all'epoca, soprattutto negli Stati Uniti, viste oggi non furono nient'altro che la "spacconata" di un giovanotto della working class inglese alle prese con un inatteso successo, dopo essere cresciuto nel mito di Elvis e del rock 'n' roll. "Ancora oggi ascoltare le trenta canzoni del doppio Lp", ha scritto l'Osservatore, "regala emozioni e rende evidente com'è cambiata la musica leggera. E non sempre in meglio". Dopo aver ricordato la genesi del "White Album", nato quando i Beatles erano in crisi, l'Osservatore si è soffermato sulla musica leggera di oggi: "Attualmente i prodotti discografici appaiono per lo più standardizzati, stereotipati, ben lontani dalla creatività dei Beatles, che peraltro incidevano con apparecchiature tecniche rudimentali se rapportate a quelle odierne. E sebbene la tecnologia oggi venga in soccorso - anche troppo - del talento, esperienze d'ascolto come quelle offerte dai Beatles sono davvero rare. Più orientata a sfornare modelli consumistici musicali, soprattutto a livello d'immagine, che a produrre musica vera e propria, l'industria discografica sacrifica troppo spesso fantasia e creatività". La "rivoluzione" dei Beatles invece, secondo il quotidiano vaticano, "passò prima di tutto attraverso le canzoni. Era la loro musica a essere originale ancor prima del loro abbigliamento o del loro taglio di capelli. Se ancora oggi, su scala planetaria, ci sono ragazzi che acquistano e ascoltano i dischi dei Beatles vuol dire che, al di là delle mode del momento, resta il fascino delle loro canzoni". E il "White Album", conclude l'articolo, "pur nella sua eclettica unicità, non sfugge a questa regola. Quarant'anni dopo resta una sorta di magico florilegio musicale: trenta canzoni da sfogliare e ascoltare a piacimento, certi di trovarvi delle perle a tutt'oggi inarrivate". (Music Link)