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news - rassegna stampa

20/01/2009   CESARE CREMONINI
  'Figlio Di Un Re' è il terzo singolo estratto dall’album 'Il Primo Bacio Sulla Luna'

Sulla scia dei grandi successi “Dicono di me” e “Le sei e ventisei”, da venerdì 23 gennaio sarà in rotazione radiofonica “Figlio Di Un Re”, il nuovo singolo di CESARE CREMONINI, terzo estratto dall’album “Il Primo Bacio Sulla Luna” (Warner Bros) uscito lo scorso 26 settembre. Ad un mese di distanza dal trionfale “Il Primo Tour Sulla Luna”, che ha registrato il sold out ovunque, “Figlio di un re” è uno dei brani che nei concerti ha riscosso maggiore apprezzamento da parte del pubblico e uno dei meno intimisti della produzione di CESARE. La versione originale di “Figlio Di Un Re” ha una durata inusuale per la radiofonia attuale (circa sette minuti) ma CESARE ha preso la decisione controcorrente di non tagliare la parte strumentale e lasciare quindi alle radio la discrezione su quanta musica lasciare all’ascoltatore. Nel Giugno 2009 ricorrerà il decennale dalla pubblicazione di quel "50 special" (brano di battaglia e di successo dei Lùnapop di cui Cesare è stato fondatore, leader e mente), definito dagli scettici di allora come una meteora, ma che ha invece spianato la strada a progetti maturi non solo come quello di Cremonini, ma anche di tante band che ancora oggi popolano il panorama musicale italiano. A Cesare va riconosciuto che non ha mai abusato del successo ottenuto col suo primo lavoro, tant´è vero che i suoi album si sono sempre susseguiti in maniera misurata, quasi a segnare le tappe di una crescita artistica che seguisse in qualche modo quella umana, senza scorciatoie, passando talvolta per le strade più difficili. "Confesso di aver scritto sempre per me stesso, e mai pensando a chi mi avrebbe... comprato..." ha più volte ribadito, e in effetti il suo percorso musicale è andato sempre oltre quello che probabilmente il pubblico, il suo pubblico, avrebbe voluto da lui. Il pubblico anch´esso è cambiato, ma insieme a lui. Il fanatismo dei primi tempi ha lasciato spazio ad una maggioranza qualche volta esuberante, ma oggi matura e consapevole, recettiva, vicina e sempre più fedele. In questi anni il suo lavoro è stato costante, lo si è visto crescere come non si sarebbe pensato, tant´è che ancora si stenta a credere ai suoi 28 anni: Cesare è uno dei pochi artisti che ancora riesce a stupire e sorprendere, e quando pensi sia il re della melodia del corteggiamento, ti inonda della stessa carica esplosiva dei suoi esordi, per poi lasciarsi cullare più tardi dal mondo musicale che lo ha allevato, Beatles in primis, Queen, Dylan, John Lennon, ma anche De Gregori, Oasis e Radiohead, passando per Artic Monkeys e il quello che lui stesso ha definito "il vero maestro", Giorgio Gaber. La musica quindi come strumento espressivo di parole nate per comunicare col linguaggio dei giorni nostri, nate per capire, nate per curare. Non a caso Cesare ogni giorno scrive, compone, arrangia e registra musica. E questo quarto album è nato in quella Bologna a lui tanto cara, dove nel frattempo si è costruito una propria "factory" con tanto di studio di registrazione e sale prove, affidando la cura del suono alla professionalità di Steve Orchard, l´ormai fedele ingegnere del suono inglese, anch´esso innamorato del progetto, assieme a Ballo, il suo bassista (ormai non più rasta), e al produttore di sempre, Walter Mameli. (Music Link)