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news - rassegna stampa

29/04/2009   CAT STEVENS
  Esce il suo nuovo album 'Roadsinger (To Warm You Through The Night)'

Dopo il ritiro seguito al successo mondiale di album quali "Tea For The Tillerman" e "Teaser And The Firecat", che contenevano i classici ''Wild World'', ''Peace Train'', ''Moonshadow'' e ''Father And Son'', Yusuf (alias Cat Stevens) tornò verso la fine del 2006 con il primo album pop a distanza di ventotto anni. Ora, un secondo album, “Roadsinger (To Warm You Through The Night)”, pubblicato il 30 aprile. “Sono stato lontano dal mio pubblico per così tanto tempo” dice Yusuf “che la gente pensava che non ci sarebbe mai stato un altro album”. "An Other Cup" è stata una sorpresa mentre, con il nuovo album, la distanza è decisamente inferiore. “Sono tornato a fare ciò che so fare meglio: disegnare immagini con la musica e raccontare storie a livello umano, personale ed intuitivo attraverso i testi e le canzoni, per aiutare la gente a sentirsi meglio. Credo che, in qualche modo, questo disco riprenda da dove il Cat Stevens che il pubblico conosceva ha lasciato”. L’album "Roadsinger" è stato prodotto da Yusuf con la collaborazione di Martin Terefe (James Morrison, Jason Mraz, Martha Wainwright) e registrato a Londra, Los Angeles e Nashville. L’album vede anche la partecipazione di alcuni ospiti quali James Morrison, Michelle Branch e Holly Williams (nipote di Hank Williams, Sr.). “´Roadsinger´ è la risposta al modo in cui ´An Other Cup´ è stato percepito dal pubblico” spiega Yusuf. “Il pubblico voleva ascoltarmi suonare la chitarra. Così questo disco è più orientato verso il folk-raccontato. Inoltre, con l’eccezione di un brano, l’album è stato registrato dal vivo. Ho ascoltato molta musica californiana degli anni ’70 (Joni Mitchell, James Taylor, Carole King) che mi ha ispirato il ritorno ad uno stile intimo di registrazione. Le canzoni sono in qualche modo autobiografiche, ma astratte al punto che ciascuno può ricollegarle alla propria vita”. Il brano che dà il titolo all’album ''Roadsinger'' racconta la storia di un emarginato che torna nella sua città natale; lungo le strade vuote un bambino gli regala un sorriso innocente senza pregiudizi dalla vetrina di un negozio. “Il tema del viaggio è sempre stato presente in me” dice Yusuf. Un viaggio inaspettatamente interrotto nel 2004 al suo arrivo a Washington (dove avrebbe dovuto incontrare Dolly Parton per suonare la chitarra in una nuova versione di ‘Where The Children Play’). Per motivi ancora oggi non completamente chiariti, Yusuf fu trattenuto dalle autorità americane ed espulso il giorno successivo. L’incidente, che fece il giro delle prime pagine di tutti i giornali, fu risolto nel 2006. “Ci sono tante persone che cantano, ma non abbastanza hanno percorso tutto il cammino” continua Yusuf. “Ma, sfortunatamente, sono ancora spesso frainteso. Ho abbracciato un inaspettato cammino spirituale che ha confuso molti (Yusuf si è convertito all’Islam nel 1977) e da allora la gente si è fatta la propria idea. Forse a causa degli eventi che hanno scosso il mondo molti hanno voluto inquadrarmi secondo il loro punto di vista, ma questi limiti non fanno al caso mio. Il mio mondo è ancora ampio e senza confini. La fine dei conflitti e la pace sono sempre stati il mio obbiettivo. E’ triste che molte persone, compresi alcuni Musulmani, abbiano dimenticato che il nome Islam deriva dalla parola ´Pace´ in arabo". Il nuovo album contiene anche alcuni brani tratti dal musical di prossima realizzazione "Moonshadow". Una in particolare, ''This Glass World'', è una riflessione sulla divisione della nostra società in bilico tra ricchezza e povertà. La storia avviene su un pianeta lugubre di notte perpetua dove solo la luna rischiara l’oscurità e racconta dell’incontro di un ragazzo con la sua “Moonshadow” e della sua ricerca avventurosa del mondo perduto del sole e della felicità. Il ritorno di Yusuf alla chitarra è avvenuto quando suo figlio Muhammad (alias Yoriyos), teenager artista e musicista, ne ha portata a casa una. Una mattina Yusuf era solo in salotto e si è sentito prendere da una forte attrazione. “Ho messo le mani sulla chitarra e ho fatto un accordo in Do” ricorda Yusuf “e mi sono sorpreso perché era ancora lì. Mi sono sentito bene e così ho ricominciato a suonare”. Nel nuovo album Yusuf suona addirittura la chitarra elettrica in un paio di brani, insieme alle tastiere. “Questa parte della mia carriera assomiglia un po’ ai miei inizi” riflette Yusuf. “Ho dovuto metabolizzare le canzoni di ''Mona Bone Jakon'' prima di concentrarmi su ''Tea For The Tillerman'' ecc. Questa volta è stato lo stesso: ho dovuto preparare il terreno con il mio album di debutto ´An Other Cup´ prima che mi arrivassero altre canzoni. Ne avevo alcune nel cassetto, ma è stato ancora una volta mio figlio a farmi fare il passo successivo. Mi ha chiesto: ´Non è ora di realizzare un nuovo album?´ E così è stato”. (Newsic)