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news - rassegna stampa

11/09/2006   STEVE HACKETT
  Torna il mitico chitarrista dei Genesis, da venerdì prossimo nuovo album in tutti i negozi

In tutti i negozi da venerdì 15 Settembre il nuovo album di Steve Hackett, la grande chitarra dei capolavori dei Genesis, come "The Lamb Lies Down On Broadway", "Foxtrot" e "Selling England By The Pound". Con "Wild Orchids" Hackett cerca di rompere ogni barriera di stile e genere e allo stesso tempo realizza un un disco omogeneo, in cui sono molto forti le influenze della musica classica. E´ ancora rock? Hackett sorride, "Il rock diventa più grande quando aggiungi un´orchestra", ed in questo modo spiega esattamente il proprio lavoro. Oltre a Roger King, John Hackett, Rob Townsend, Gary O´Toole e ad altri musicisti che avevano partecipato alle registrazioni di "Storms", Hackett ha deciso di utilizzare anche la sua Underworld Orchestra, con cui ha registrato "Metamorpheus". "Quando la musica classica funziona per me è come volare in compagnia degli angeli" racconta il chitarrista. "Amo la fusione di differenti stili e scuole di pensiero, la mia sfida era quella di riuscire a mettere insieme il club rock e la cattedrale". Hackett non solo riesce nell´intento di fondere questi mondi ma riesce a trasformare il suo album in una sorta di percorso immaginario per l´ascoltatore. "Transylvanian Express", la canzone che apre il disco, porta alla mente un viaggio in macchina a forte velocità in una notte di luna piena accompagnato da una serie di creature magiche e misteriose. "Waters Of The Wild" unisce suoni dell´estremo oriente con quelli caraibici mentre "Set Your Compass" potrebbe ricordare una vecchia canzone folk scozzese. "Sono sempre in cerca di luoghi senza limiti e confini in cui le culture diverse possano influenzarsi l´una con l´altra", ricorda Hackett. E´ in questi luoghi che le orchidee fioriscono, come spiega Hackett. "L´orchidea è una pianta nota per essere coltivata ma quando nasce spontanea il suo profumo e molto più forte e dolce". In maniera quasi affine Hackett è riuscito a creare e a raccontare nel suo album alcuni personaggi unici come il narratore psicopatico di "Down Street", la debuttante suicida di "To A Close" o "The Man In The Long Black Coat", cover di Bob Dylan. Riprendere brani scritti da altri non è una cosa abituale per Steve Hackett. "Questa canzone mi ha dato l´opportunità di cantare come Johnny Cash e suonare la chitarra come Peter Green da giovane", scherza il musicista inglese. "Mi aspetto che i fan più oltranzisti del progressive possano odiare questa canzone ma sono sicuro che le loro innamorate la apprezzeranno". Questo brano costruisce un ponte immaginario tra il folk rock Americano più oscuro e la musica popolare irlandese. "Down Street" invece è la traccia più lunga di tutto il lavoro e nei suoi oltre sette minuti di durata compaiono vocalizzi minacciosi alla Frank Zappa, una fisarmonica e suoni rubati all´ambiente", mentre "To A Close" è arricchita da armonie sognanti che contribuiscono a creare un´atmosfera decisamente malinconica e, come molte delle nuove canzoni, contiene elementi del passato recente di Steve Hackett e di grandi classici dei Genesis come "Wind & Wuthering" e "A Trick Of the Tail". I fan saranno sicuramente entusiasti... "Wild Orchids" contiene tredici canzoni e sarà disponibile anche in versione limitata con 4 tracce bonus. (Newsic)