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04/02/2013   MIA MARTINI
  La sua doppia raccolta 'Il Meglio' conquista il disco d’oro

Mia Martini, con la doppia raccolta ''Il Meglio'', conquista il disco d’oro. La certificazione viene fornita dalla FIMI, e fa un certo effetto vedere il nome di Mia conquistare il disco d’oro accanto a nomi come Adriano Celentano e Mina. La sua fama e' sempre splendente! Un doppio cd che rappresenta una piccola storia della musica leggera italiana. Pubblicato nel 2009 dalla Edel, dopo l’inaugurazione del parco intitolato a lei, “Il Meglio di Mia Martini” vanta un altro piccolo record: più volte si è affacciato in classifica, periodicamente, confermando una costanza nelle vendite nel corso degli anni. Un traguardo importante, considerato che si tratta di una compilation fatta di brani più o meno conosciuti tratti dal repertorio di una voce incredibile e indimenticabile, con un booklet scarno e una copertina senza una immagine dell’artista. Sembra risentire le sue parole in una intervista rilasciata agli inizi degli anni ’80: ‘Ho sempre pensato di non essere legata alla moda di un brano. I miei dischi, anche se non vanno in cima alla hit parade, si vendono nel tempo, sono sempre attuali proprio perché non legati ad un discorso di moda’. Profetiche le parole pronunciate al suo club ufficiale Chez Mimì prima della scomparsa: ''...ormai ho 47 anni, ho poco tempo, non voglio fare più niente che non rimanga nella storia, lo faccio per voi, perché poi da cadavere valgo di più, i dischi postumi sono gettonatissimi. Quando non ci sarà più, la "Vostra Signora" farà i miliardi...''. Nella raccolta si ripercorre la carriera musicale di Mia Martini, partendo dagli anni ’70, l’evoluzione delle melodie, degli arrangiamenti, dei testi, con un bel numero di autori che hanno scritto per lei, fino ad arrivare all’ultimo suo periodo, gli anni '90, nei quali ha continuato il suo lavoro di ricerca e nuove soluzioni in relazione a ciò che le veniva proposto. Oltre 30 anni di carriera, in un periodo che va dal ’72 al 1993, senza un ordine cronologico, con il suo primo grande successo “Piccolo uomo”, di Bruno Lauzi e Dario Baldan Bembo, che si aggiudica il primo posto al Festivalbar e raggiunge i primi posti della Hit Parade, bissa il successo con “Donna sola”, che ottiene la Gondola d’oro per le vendite alla Mostra Internazionale di Musica Leggera a Venezia, secondo estratto dal suo L.P. “Nel mondo una cosa”, premiato dalla critica. Nel 1973 pubblica “Il giorno dopo” che contiene “Minuetto”, musica di Dario Baldan Bembo e testo di Franco Califano, che, sull’onda della consapevolezza di avere scritto un capolavoro, dichiarerà: 'Mi ricordo che all'epoca cominciò in altre mani. Tutti gli altri, oltre a Baldan Bembo che aveva scritto la musica, ci misero del testo sbagliandolo tutti. Io ero a Milano e fui chiamato per ultimo, come sempre. Mi sono fatto dare i testi sbagliati, ho visto dove hanno sbagliato ed è lì che ho azzeccato il testo, facendomi raccontare da Mimì un po’ della sua vita in quel momento. E gliel’ho scritta addosso, insomma. Ho fatto un po’ il sarto e un po’ l’artista'. Nel 1990, il Califfo firmerà per lei “La nevicata del ‘56”, premio della critica assegnato dai giornalisti al Festival di Sanremo 1990. Da “E’ proprio come vivere” del ’74 troviamo “Agapimu”, testo in lingua greca firmato da Giorgio Conte, fratello di Paolo, e dalla stessa Martini, un best seller all’estero, soprattutto in Spagna, nella versione di altri interpreti. C’è anche “Inno”, il suo hit estivo di allora, anche se non rinnova i fasti dei precedenti singoli, a livello di vendite. E poi, la delicata “Domani” che, secondo quanto dirà Luigi Albertelli, uno degli autori, per Mia Martini rappresentava la risposta ideale a “Vedrai, vedrai” di Luigi Tenco. Quanto Mimì fosse legata al cantautore, tragicamente scomparso, viene testimoniato dalle sue versioni live di questo brano in anni successivi, rispettivamente nel 1983 e 1993, accompagnata rispettivamente da due pianisti d’eccezione: Ivano Fossati e Arrigo Cappelletti. Alla coppia Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio spetta un posto d’onore nella raccolta con due perle create appositamente per la Martini: la struggente “Per amarti” del 1977 e la splendida “Almeno tu nell’universo”, canzone che segna il suo clamoroso e meritato ritorno al Festival di Sanremo 1989, dopo un doloroso black out dovuto alla famigerata storia della iella, con l’ennesimo Premio della Critica. Fabrizio firma la delicata “Amanti”, su testo di Albertelli e “In una notte così”, pubblicato dopo la scomparsa. Si rimane nella produzione anni ’70 con “Valsinha” di Vinicius De Moraes e Chico Buarque De Hollanda con versi tradotti da Sergio Bardotti, "Al mondo" (da "Sensi e controsensi"), “Donna con te” e “Io donna, io persona”. Rilevante la presenza di Ivano Fossati, compagno di viaggio prezioso e determinante, con altri gioielli musicali: “Vola”, che dà l’avvio al loro sodalizio,“Danza”, “La costruzione di un amore” e soprattutto “E non finisce mica il cielo”, immancabile nei suoi concerti. Spazio, naturalmente, ai cantautori: da Biagio Antonacci (“Il fiume dei profumi”), a Francesco De Gregori (“Mimì sarà”), alla Mia Martini autrice con “Quante volte”, al suo rapporto con Napoli e due artisti come Roberto Murolo e Enzo Gragnaniello, autore di “Donna”, a sottolineare il risveglio della coscienza femminile, e “Cu’mme”, che riporta la canzone napoletana moderna ai vertici delle classifiche: ormai un classico della musica. Non potevano mancare, infine, le sue ultime apparizioni sanremesi con “Gli uomini non cambiano” di Giancarlo Bigazzi, suo grande successo discografico, seconda classificata a Sanremo 1992 e “Stiamo come stiamo” del ’93, duetto con la sorella Loredana, qui proposta nella versione live da sola. (Musicalnews)