OLIVIA TRUMMER & NICOLA ANGELUCCI  "Dialogue's delight"
   (2023 )

Io ricordo dell'esistenza di un solo duo pianoforte e batteria: The Dresden Dolls, quelli di “Coin operated boy”; però con loro, siamo nell'ambito del dark cabaret e del rock alternativo. Questo invece è un duo jazz, con Olivia Trummer al piano e alla voce, e Nicola Angelucci alla batteria.

Esordiscono con l'album “Dialogue's Delight”, di cui hanno prima pensato al titolo, e poi a comporre i brani. Perché volevano che l'intenzione generale che li dirigesse, fosse quella di cercare il piacere nel dialogo. Infatti, questo emerge in brani come “The optimist”, dove gli accenti ritmici sono ben scanditi insieme da piano e batteria.

La sintonia del duo si percepisce anche in “All is well”, brano in ritmo ternario. La voce insegue spesso la melodia suonata alle tastiere, come qui e in certi punti di “Strolling”, pezzo rarefatto col piano elettrico. Altro brano sussurrato è quello che fa da titletrack, dove questo dialogo appare sereno, e quello che chiude l'album, “Dear”, che cerca di attraccare in lidi onirici.

Sentori blues arrivano in “Romance” e “Lil' Darlin'”, con tutto il suo calore, mentre al contrario arriva il ghiaccio con “Indifference”, dove Olivia canta: “There's an absence of feeling (…) everywhere”, e il tema è suonato in maniera volutamente fredda.

Dei tredici brani che compongono l'album, quattro vedono la presenza di un ospite, Luciano Biondini alla fisarmonica. Al centro di “French puppets” l'atmosfera si fa saltellante, grazie agli accordi di pianoforte in staccato, ai tamburi in sordina della batteria (col rullante senza cordiera), e su questo clima leggero il fisarmonicista si lascia andare ad un assolo virtuoso e festoso. Ad andare in staccato poi è Biondini in “Valerio”, altro vivace pezzo, dove Olivia si lancia anche in uno scat.

Ma la fisarmonica, noi la immaginiamo quando si fa romantica, ed eccoci accontentati con “Inside the rainbow”, dove lo strumento si distende in accordi statici e prolungati, mentre il pianoforte crea un clima oscuro e misterioso. Stesso andamento romantico in “Portoferraio”, ma dal tono più chiaro e speranzoso.

Un esordio tenue, volutamente senza grosse sorprese, che però mostra un duo dalle intenzioni gentili, per chi ama la musica più delicata. (Gilberto Ongaro)