HIN  "The circle"
   (2023 )

Gli Hin (moniker che sta per "Hell Is Nothing") sono una band parigina di stampo progressive metal. Il quintetto ha una formazione classica, con due chitarre, basso, batteria e voce, e trova nei Porcupine Tree e negli Opeth le principali influenze, ma lo sguardo è anche rivolto ad altre band nell’orbita del genere, anche se non necessariamente vicinissime, come Meshuggah, Gojira e Periphery.

I transalpini hanno debuttato a fine settembre con l’EP “The Circle”, cinque brani per una durata complessiva di mezz’ora, in cui rincorrono elementi di originalità rispetto all’interpretazione più classica del genere, in particolare nella scelta di un cantato gutturale che aggiunge strati di aggressività e cattiveria al sound.

In generale, gli Hin dimostrano buone capacità di ricerca in fase compositiva e una certa tecnica, alternando quasi senza soluzione di continuità momenti rabbiosi e trame che suggeriscono un maggiore senso di pacificazione.

L’opener “Rising Fear” mostra sviluppi interessanti dopo un inizio interlocutorio, e nei suoi sei minuti abbondanti prende diverse strade con la stessa sicurezza, mentre “Follow the Darkness” propone anche un passaggio morbido e ambientale, scandito soltanto dalla batteria che preannuncia una nuova deflagrazione.

La titletrack e “Under the Sky”, quest’ultima con le sue spigolosità e le sue impressionanti accelerazioni, sono forse i brani più diretti di un lavoro che termina con la lunga cavalcata di “Duvell” e il suo tono serioso.

Se in alcuni momenti il quintetto sembra ancora leggermente acerbo, nel complesso gli Hin mostrano ottime potenzialità e belle idee che possono essere la spia di un futuro radioso. (Piergiuseppe Lippolis)