JAZZ FANTASY  "Still"
   (2024 )

Trent'anni di carriera alle spalle, e i Jazz Fantasy sono “ancora” qui. “Still” è l'album che celebra il trentennale del trio di tre trentini, per la precisione di Bolzano e Bressanone, attivi dal 1993. Pianoforte e tastiere, contrabbasso e batteria, i Jazz Fantasy giocano con gli stilemi del genere, a volte affondando in soluzioni consuete, altre volte cercando atmosfere diverse. Come quella del brano di apertura, la tranquilla titletrack, basata su tre accordi statici e continui. Si costruisce una situazione rilassata, condita da piccole percussioni (come i legni) ed effetti speciali manuali.

Ma “Speedway (Almabtrieb)” riporta le coordinate in uno scatenato swing da manuale, tra fasi all'unisono e vertiginosi saliscendi cromatici. In “New Dream”, il suono portante è un synth “ossigenato”, che guida un brano fusion che ricorda i momenti più rarefatti dei Weather Report. Ascoltiamo probabilmente dei rubato in “Nichts”, cioè l'illusione di ascoltare un tempo dispari, quando in realtà sono degli accenti anticipati, che ingannano l'orecchio, finché il giro del 4/4 “si aggiusta”.

“For marchin” è un crescendo, dove il pianoforte parte sottovoce, fino a sprigionare molta energia. “Peace convention” resta sul filo dell'eleganza, mentre “Reloaded” è carico di groove, e a 2:08, durante l'assolo di piano elettrico, ecco arrivare The Lick, un fraseggio talmente diffuso, da divenire meme nell'ambito jazz!

“SiBiMax” è un lento half time shuffle, un ritmo che, per comodità, può essere identificabile come quello di “Rosanna” dei Toto, così capiamo tutti. Anche se è suonato più lentamente e molto più piano, il suo tiro è egualmente efficace, e il pianista ci delizia della sua fantasia nell'improvvisazione. Infine, delicatamente come l'album è iniziato, viene chiuso da “Shadows in the night”, brano sussurrato e intimista, suonata con la chitarra contrabbasso.

Con “Still”, i Jazz Fantasy confermano la loro bravura e fantasia. (Gilberto Ongaro)