UB40  "Ub45 (ultimate edition)"
   (2025 )

Onore al merito e al coraggio sul campo.

Sono cresciuto con la voce di Duncan Campbell a ricordarmi che il reggae - rip Bob Marley, che come Lully ci rimase per non essersi curato un male occorsogli a un piede - è appannaggio universale culturale e non solo di chi è nato a Kingston e dintorni.

L'ictus che ce lo ha portato via (musicalmente) non ha però fermato la band. Che orgogliosamente, e spero non solo per far cassa, tira le fila di una carriera quasi lunga mezzo secolo con questa raccolta giustamente retrospettiva, ed era doveroso visti i precedenti successi.

"UB45" offre una combinazione di brani inediti e rielaborazioni di successi storici. Tra i nuovi pezzi, spiccano "Home", che affronta temi di disuguaglianza e intolleranza, e "Champion", scelto come inno ufficiale dei Giochi del Commonwealth 2022. La cover di "Gimme Some Kinda Sign" di Brenton Wood, portata da Matt Doyle, aggiunge una nuova energia alla tradizione della band.

Le rielaborazioni includono classici come "Red Red Wine", "Cherry Oh Baby", "Kingston Town", "Sing Our Own Song", "Tyler", "Food for Thought" e "King". L'azzardo era tanto, mantenere l'essenza originale, pur presentandosi al mondo con una freschezza che riflette l'evoluzione del gruppo. Forzata visto che Duncan ha mollato il colpo nel 2021 e il ruolo del cantante se l'è preso Matt Doyle.

Voglia di rinascita, di transizione, e anche di non lasciare che l'eredità sfumi lasciando che l'indifferenza del pubblico bue e la voracità del mercato sacrifichino sull'altare del profitto questa originale mescidanza di soul, reggae e pop che ha fatto la fortuna e il marchio di fabbrica della band, che tra l'altro ha collaborato con il produttore Jamie Travers, figlio del compianto saxofonista Brian Travers, per mantenere l'autenticità sonora.

Se la sfida è stata conclusa positivamente lo dicano i fan della prima ora, a me resta nel cuore quel duetto con la monumentale Chryssie Hynde dei Pretenders di giusto 40 anni fa (era l'anno della mia maturità: ''I got you babe'' fu un successo rismaltato di Sonny&Cher) e non pretendo molto altro se non mandare in loop "Kingston town", toccasana anche quando hai il mal di testa, le tue cose o il capufficio alle costole, ma per chi è nato in questo secolo penoso potrà aver bisogno di un Bignami di qualità come questo. Voto 8. (Lorenzo Morandotti)